Recensione: Introspective Vision of an Eternal Journey

Di Filippo Tonzig - 2 Giugno 2004 - 0:00
Introspective Vision of an Eternal Journey
Band: Cold Moon
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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73

Devo ammettere di essere rimasto piacevolmente sorpreso.
I Cold Moon sono una giovane band Italiana e questo demo, Introspective Vision of an Eternal Journey, è il loro primo lavoro. La lineup consiste in un duo: Allein, batterista e compositore dei testi, e Ratsel, chitarrista, bassista e cantante.

Il cd è visibilmente artigianale, tuttavia curato nella presentazione e nell’artwork che, pur non discostandosi dai canoni minimalistici e dai tipici simbolismi che il genere richiede, è caratterizzato da una gradevole sobrietà.
Si tratta di un lavoro autoprodotto, nonché registrato in casa; questo fatto potrebbe rappresentare un handicap, se non fosse che questi ragazzi suonano un Black Metal primitivo e misantropico che a mio giudizio si avvantaggia parecchio delle tipiche sonorità “da cantina” che hanno adornato di tanto fascino le produzioni dei vari esponenti fondatori della scena Black Norvegese.

Le tracce contenute nel cd sono 5; esaminiamole una per una.
Si inizia con la strumentale Prelude: sonorità plumbee e cupe, un’oscurità insinuante che poco a poco predispone nell’ascoltatore uno stato d’animo inqueto e negativo.

La prima vera song del demo si intitola Darkest Soul. L’emozione al primo ascolto è violenta: le chitarre zanzarose,il basso quasi inudibile, la batteria minimalista, lo screaming basso e cavernoso, tutto ci riporta ai capolavori dei maestri Darkthrone. Ci tengo peraltro a sottolineare che non sto parlando di una fredda riproposizione, o di una scolastica ricostruzione, anzi, tutt’altro: la personalità della band c’è e si sente. La melodia portante di questo brano, ad esempio, è piuttosto insolita per il genere, più malinconica e orecchiabile di quanto ci si aspetterebbe.

Cold Materialization, la terza traccia, nonché la mia preferita, riesce ad evocare i fasti del primo Norwegian Black in modo se possibile ancor più violento. La voce di Ratsel è assolutamente perfetta, presente in modo inquietante… sto ascoltando questo brano al buio, ho le casse dello stereo dietro di me e, lo confesso, non è la prima volta che mi guardo alle spalle con nervosismo. Il riff portante è bellissimo, essenziale e ridotto all’osso ma non per questo meno evocativo; nuovamente, pur rifacendosi ai mostri sacri del passato, devo rilevare che questi ragazzi hanno qualcosa da dire; risulta evidente già dai primi ascolti che questa è musica sentita, ispirata, sudata. La traccia in esame è piuttosto varia e include, tra l’altro, anche un bell’arpeggio acustico.

Tocca ora al secondo brano strumentale, la title track Introspective Vision of an Eternal Journey. Il rumore del gelido vento invernale accompagna in sottofondo una serie di semplici e suggestive melodie, eseguite da una chitarra lontana, il cui suono pare aver attraversato, prima di giungere alle orecchie dell’ascoltatore, una densa nebbia. Semplicità assoluta eppure, senza dubbio, un pezzo assai ispirato.

Si chiude con un altro bel brano tipicamente Raw Black, The Night Spill Blood. Il gusto di questi ragazzi per gli ambienti sonori è innegabile e il breve intro lo dimostra. Di nuovo è un riff tanto scarno quanto efficace a fare da filo conduttore e, di nuovo, devo dire che sono incantato da come i Cold Moon riescano ad eseguire con freschezza un genere che purtroppo ormai appartiene al passato. Il brano ben presto accelera prendendo una strada che non esito a definire Black’n’Roll, sulla scia dei grandissimi Carpathian Forest; l’interpretazione vocale di Ratsel riesce anche qui a convincere fino in fondo, amalgamandosi alla perfezione con gli altri elementi, pur rimanendo chiara e distinta.

Per concludere, un lavoro che, in tutta sincerità, mi sono proprio goduto. Spero che i Cold Moon non scompaiano nelle sabbie mobili dell’underground Italiano, sono davvero ansioso di ascoltare di più di questa band la cui attitudine e il cui gusto non possono essere messi in discussione. Bravi davvero.

Tracklist:

1) Prelude

2) Darkest Soul

3) Cold Materialization

4) Introspective Vision of an Eternal Journey

5) The Night Spill Blood

Contatti: cold-moon@libero.it

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