Recensione: Intuition
Le lande gelide e desolate della Norvegia, celebri per aver generato una moltitudine di act consacrati al Black Metal più feroce ed ortodosso, sono state feconde anche per band dedite a forme di Metal ad esso diametralmente opposto.
E’ ad esempio il caso dei TNT, band fondata nel 1982 a Trondheim da Dag Ingebrigtsen (vocals), Ronni le Tekrø (guitars), Steinar Eikum (bass) e Diesel Dahl (drums), fautrice – tutt’ora – di un Hard Rock melodico e cristallino, di gran classe e raffinatezza, di limpida fattura prettamente americana.
L’album della loro consacrazione internazionale è stato il terzo (”Tell No Tales”, 1987, Island/Mercury), ma è con il quarto, ”Intuition” (1989, con produzione di Bjorn Nessjoe), che il loro stile viene messo a punto e rifinito dai due talenti della band stessa (nonché songwriters di tutte le songs), Tony Harnell (voce) e Ronni le Tekrø, ben coadiuvati dalla sezione ritmica composta da Morty Black (basso) e Kenneth Odiin (batteria e percussioni), ed integrati infine da Kjetil Bjerkestrand alle tastiere.
Ma veniamo al platter, che si apre con un’intro dolce e melodica, “A Nation Free”, delicatamente cantata da Tony Harnell, che dimostra subito in maniera chiara ed inequivocabile il proprio talento artistico e tecnico.
Si passa quindi ad un’altra apertura talentuosa, stavolta per merito di Ronni le Tekrø, che introduce “Caught Between The Tigers”, prima vera canzone dell’album.
Robusta e squillante, è una traccia molto ordinata e pulita nella successione delle sue parti, con un gran refrain accompagnato da tastiere pompose e massicce, costruita su riffs di chitarra precisi e potenti, che sublimano in un superbo assolo nella parte centrale della canzone stessa.
Il secondo brano, è già un’hit dal potenziale dirompente: “Tonight I’m Falling”.
L’inizio è molto dolce e dimesso, ma il tono si alza subito, per entrare nella calda e cromata strofa cantata da Tony Harnell, con la chitarra di Ronni le Tekrø a dettare il ritmo in maniera via via sempre più presente grazie ad un riffing di rara classe e pulizia. Eccezionale il refrain, d’immediata assimilazione, melodico, pieno ed armonico come pochi, grazie all’interpretazione perfetta di Harnell, ed altrettanto eccezionale, per armonia, pulizia ed intensità, il solo di chitarra di le Tekrø.
Con “End Of The Line” si incontra il primo (ed unico) lento dell’album.
Il pezzo si presenta come molto sofferto, dai toni tristi e malinconici, con un iniziale duetto voce/pianoforte molto toccante ed emozionante. La canzone prende poi quota con i cori del ritornello, sempre ammantati da quel dolce sapore malinconico appena descritto. Immancabile, tecnicamente perfetto ed artisticamente di grande classe, l’assolo di chitarra, melodico e struggente.
Altro gradino, altra hit con “Intuition”, title track dell’album. La partenza è riservata a ritmi frizzanti e cristallini, ben coadiuvati da un riffing sempre preciso e consistente e da un refrain irresistibilmente ruffiano; il “solito” grande assolo di chitarra – canzone nella canzone – (dotato cioè di autonoma personalità ed armonia) e l’eccellente chorus centrale, sono elementi creati ad arte per penetrare nella mente degli ascoltatori, insediandosi senza possibilità di repliche.
Con “Forever Shine On”, quinto brano dell’album, il sound si indurisce e si ”metallizza” grazie al lavoro incessante della sei corde, ben sostenuta dalle tastiere e dalla sezione ritmica; il cuore del pezzo è un altro ritornello vincente, melodico e quasi anthemico, impreziosito da un break centrale decisamente ritmato, nel quale Ronni le Tekrø sfoga tutto il proprio estro.
Segue quindi, “Learn To Love”, episodio dall’incedere potente e deciso che delinea subito una stupenda strofa cantata con sfondo di chitarra appena distorta e successivo refrain super-melodico; anche in questo caso il ritornello è da hit ad altissimo potenziale, impreziosito dall’ormai immancabile assolo di chitarra elegante e limpido.
Con “Ordinary Lover” si sconfina brevemente nel Musical (!), per poi proseguire con un’altro pezzo da novanta: “Take Me Down (Fallen Angel)”. Introdotta da tocchi leggeri di arpa, la canzone ha un ritmo deciso e marcato, con un pre-chorus dolce e melodico posto quale introduzione al ritornello, corale ed armonioso ed al successivo, cristallino, assolo di chitarra.
Chiude il platter, “Wisdom”: dall’incedere quasi inneggiante e con una gran strofa, cantata con trasporto e sentimento da Harnell, prosegue poi con estrema intensità anche nell’interpretazione del refrain, arricchito da cori pieni, giocati su toni altissimi. Sopraffino e dissonante l’assolo di le Tekrø, che trova un’incredibile combinazione di note in antitesi fra loro, con un risultato finale originalissimo.
In conclusione, un lavoro di grandissima classe e professionalità, sia nel songwriting, che nell’esecuzione, così come nella qualità dei suoni, chiari, limpidi e cristallini come pochi.
Un album ricco di singoli da classifica, non intendendo con tale accezione un termine negativo, ma anzi un segno di freschezza del songwriting.
Strabordante, per qualità e classe, la prova di Tony Harnell e di Ronni le Tekrø, che con il loro talento nobilitano, artisticamente e tecnicamente, un lavoro che ogni appassionato delle americaneggianti atmosfere caratterizzate da ricche, melodiche e pompose cromature, deve assolutamente possedere.
Daniele D’Adamo
Tracklist :
0 – A Nation Free (Intro)
1 – Caught Between The Tigers
2 – Tonight I’m Falling
3 – End Of The Line
4 – Intuition
5 – Forever Shine On
6 – Learn To Love
7 – Ordinary Lover
8 – Take Me Down (Fallen Angel)
9 – Wisdom