Recensione: Inverted Illusion
Wow, che tiro di album gente! Arrivano dal Colorado, suonano una equilibratissima miscela di atmospheric sludge e sludgecore, passando così da un approccio catacombale e doomy a quello più pestato core-oriented tipico della scuola Eyehategod. In verità, a voler andare in profondità, “Inverted Illusion” propone ancora di più; infatti sarebbe un errore fermarsi a due definizioni che in un genere di concetto come questo spesso catalogano qualcosa che è difficile da raccontare. Il disco propone riff oppressivi, caratteristici del doom, corroborati da un cantato ferale e riesce davvero a determinare disagio ed oppressione. I nostri hanno fatto centro; sono riusciti ad andare oltre e ad entrare con la loro attitudine nelle vibrazioni dell’animo, distorcendo così ogni emozione dell’ascoltatore. La ricerca compositiva è relativamente ricercata, con soluzioni che fanno spiccare questo full-length ad un piano qualitativo decisamente più apprezzabile rispetto la media del mercato. Disco consigliato a chi ricerca nel sound qualcosa di tenebroso e oscuro… e per questo sa apprezzarne l’attitudine di chi lo ha composto.