Recensione: Invitation To Forever

Di Fabio Vellata - 24 Dicembre 2008 - 0:00
Invitation To Forever
Band: Takara
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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64

Principalmente conosciuti per essere stati una delle tante band a cui ha prestato la voce il buon Jeff Scott Soto, i melodic rockers Takara si riaffacciano sulle scene dopo sette anni d’assenza ed un profilo quasi del tutto nuovo.

Della line up d’inizio anni novanta, rimane il solo Neal Grusky, chitarrista, leader e fondatore che, insieme a Brook Hansen (tastiere), in gruppo già dal precedente capitolo, si pone quale unico elemento di continuità con il passato.
Cambiano invece tutti gli altri componenti della formazione, a partire dal reparto ritmico, formato da Bjorn Englen al basso e Patrick Johansson alla batteria (nomi che i seguaci di Malmsteen conosceranno di sicuro) ed arrivare al frontman, il bravo e versatile Gus Monsanto – singer brasiliano dalle indubbie capacità – già visto ed ascoltato con gli Adagio e con i Revolution Renaissance di Timo Tolkki.
Permane intatta invece, la direzione stilistica da sempre cara al gruppo “californiano” (il virgolettato è d’obbligo). AOR ipermelodico, ora soffuso e edulcorato, ora più esuberante e rockettaro, che si arricchisce di numerose partiture tastieristiche e cerca con costanza l’hookline facile e di pronta presa. Una ricetta consolidata insomma, ripercorsa con immutata fiducia e con alterne fortune, lungo l’intera discografia sin qui prodotta.

Nemmeno lontanamente paragonabili agli sfolgoranti esordi di ”Eternal Faith” e ”Taste of Heaven”, sono però, alla resa dei conti, i risultati effettivi.
Penalizzati da una produzione molto deficitaria e da un songwriting non certo dei più ispirati, i brani sembrano, di fatto, sprecare molto del loro reale potenziale, disperdendosi spesso alla rincorsa d’armonie banali e mai seriamente incisive, non prive di qualche attimo interessante, ma ben distanti dall’essere considerate memorabili o capaci di lasciare davvero un segno.
“Angel Of Lies”, “555”, “Riders On The Road”, “Looking For Salvation”, “Nowhere to Run”: canzoni dalla forma stilistica magari non disprezzabile, ma nient’affatto di qualità superiore, nobilitate da una buona performance di Monsanto ma, al di là di ciò, destinate a dibattersi nelle retrovie a causa di una forma compositiva a tratti sbiadita ed assai di rado sopra la media.
I classici brani che si ascoltano distrattamente, che non disturbano l’orecchio, ma nemmeno rapiscono l’attenzione più di tanto.

Solo due le tracce davvero degne di plauso e menzione. “Final Warning” e “Still A Mystery” risollevano almeno in parte le quotazioni di un disco altrimenti poco oltre la mediocrità, in virtù di una azzeccata amalgama tra tastiere, voce e chitarra, in una cornice “drammatica”, finalmente di buona levatura ed efficacia. Non male inoltre, anche la ballad semi-acustica “This Photograph”, episodio tutt’altro che originale ma, in ogni caso molto gradevole.

A nulla serve la ricomparsa di Soto in veste di corista. Potrebbe davvero essere lo spettacolare artwork a cura di Guilherme Sevens, l’aspetto migliore di questa nuova fatica di Neal Grusky e compagni.
“Invitation To Forever” è, infatti, un disco che si pone come interlocutorio, fornito di un ristretto novero di pezzi realmente validi, disomogeneo e pertanto non del tutto riuscito.
C’è del buono, le basi per avere di meglio in futuro non mancano, ma allo stato attuale, la proposta dei Takara rischia seriamente di rimanere stritolata nel bel mezzo della miriade di concorrenti presenti sulla piazza.

Alla luce di quanto s’ascolta in giro in questo periodo, un album dunque di secondo piano, verso cui, solo i fan di vecchia data potrebbero mostrare del genuino interesse.

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Tracklist:

01. Angel Of Lies
02. Final Warning
03. 555
04. Spotlight
05. Riders On The Road
06. This Story Has Be To Told
07. Place Under The Sun
08. Still A Mystery
09. Looking For Salvation
10. This Photograph
11. I Can’t Hold On
12. Nowhere To Run

Line Up:

Gus Monsanto – Voce
Neal Grusky – Chitarre
Bjorn Englen – Basso
Patrick Johansson – Batteria
Brook Hansen – Tastiere
Jeff Scott Soto – Back Vocals

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