Recensione: Italian Restaurant
Dal Loro anno di nascita, ossia il 1997, i Fallen Fucking Angels di strada ne hanno fatta e possono vantare tre lustri di durata incontaminata nell’Italia del Metallo. Niente male, quindi, per un gruppo che sin dall’inizio ha puntato su di un heavy/speed metal senza compromessi ispirato da band come Exciter, Savage Grace, Anvil, Tysondog, Saxon, Muro, Tankard e Motorhead, tanto per fermarsi solamente a qualcuno degli idoli di Filippo “Butch” Belli & Co. batterista storico del combo toscano.
Il lasso di tempo che intercorre fra il 1999 e il 2002 vede la band impegnata nella stesura di alcuni demo, l’entrata all’interno della line-up di del cantante Luca “Fils” Cicero (attuale vocalist degli Axevyper) suggella l’uscita del primo EP Metal Against MTV, seguito a ruota da Summer Holocaust. In quel periodo spicca il concerto insieme con gli Helstar e nel 2005 vede la luce il primo full-length intitolato Fat Totalitarian Metal.
Dopo un periodo un po’ movimentato, che vede l’entrata alla chitarra di Stefano “SG” Giusti dei Twilight Zone, ripartono con nuovo slancio i lavori in casa ‘Fallen ed esce il secondo disco ufficiale Everything Concernin’ Pork che consente ai Nostri di aprire, insieme con altre band, per gli storici thrasher inglesi Onslaught oltre, qualche tempo dopo, a partecipare al prestigioso Play It Loud Festival di Argelato (Bo) insieme con gli idoli Exciter, poi Jag Panzer, Jaguar, Bud Tribe, Wotan e Holy Martyr.
L’assestamento della line-up tramite l’innesto di Alberto Moriani alla chitarra e Leo Tomei al basso consente la ripresa della scrittura di pezzi inediti, fra un live e l’altro – Made In Hell, Acciaio Italiano – che si concretizza nel nuovo lavoro intitolato Italian Restaurant, oggetto della recensione.
Copertina inequivocabile e otto le pagine del libretto accompagnatorio, realizzato in maniera professionale, con tutti i testi oltre a foto del gruppo e flyer vari dei concerti. Dorso del dischetto ottico agghindato come una pizza, a rafforzare ulteriormente l’italianità della release. Da buoni toscanacci gli ‘Angels confezionano testi scanzonati e irriverenti, andando a ripescare personaggi a Loro modo famosi in B-Movie Mania, episodio dall’intro irresistibile, mentre in I Am The Stopper scomodano nientepopodimeno che Pasquale “O’ Animale” Bruno, discusso giocatore di calcio di qualche tempo fa. Da segnalare, inoltre, la presenza di Gerre dei Tankard all’interno del pezzo Road Pigs On The Highway.
I Fallen Fucking Angels sono come la Porsche Carrera: passano gli anni ma non sembrano accusare cedimento alcuno, andando avanti per la Loro strada incuranti delle evoluzioni – o involuzioni, dipende dai punti di vista – della musica dura. Italian Restaurant propone il solito, inossidabile, blend di heavy speed composto da dosi variabili in base ai vari pezzi di influenze facenti capo a Sodom, Exciter, Abattoir e primi Overkill, tanto per non tirare alla lunga la lista. La resa sonora su disco non è mai stato il piatto forte dei Nostri, esattamente l’opposto di quello che viceversa sanno spigionare dal vivo e questo ultimo lavoro purtroppo lo conferma.
Tanta carica e sostanza, quindi, che basta e avanza, per quelli che anno dopo anno stanno divenendo gli Anvil italiani, più per l’attitudine che per la proposta musicale in senso stretto.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Tracklist:
1. Lost Over The Mountain
2. Annapurna
3. Italian Restaurant
4. Road Pigs On The Highway (feat. Gerry from Tankard)
5. Veganazism
6. Ludicrous Speed
7. B-Movie Mania
8. Less But Better
9. I Am The Stopper
Line-up:
Filippo “Butch” Belli Drums, Vocals
Stefano “SG” Giusti Guitars, Vocals (backing)
Leonardo Tomei Bass
Alberto Moriani Guitars