Recensione: Ixaxaar

Di Alberto Fittarelli - 11 Aprile 2007 - 0:00
Ixaxaar
Band: Nox
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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63

Difficilmente la Earache sbaglia un colpo, bisogna proprio riconoscerlo: ed anche un’uscita a prima vista abbastanza trascurabile, come sembrava essere questo Ixaxaar degli esordienti Nox, a ben guardare nasconde invece doti insospettabili. 

Intanto il fatto che non sono, in realtà esordienti: come Centurian infatti tre di loro avevano già fatto buone cose, tra cui il discreto Liber Zar Zax, prima di sciogliersi; ed un EP, quattro anni fa, ha rodato l’esperienza Nox prima del contratto inglese. La scelta stilistica è poi piacevolmente retrò: si parla infatti di primissimi anni ’90 nella Florida più cupa, quella che ha dato vita ai Morbid Angel dei demo e di ‘Altars Of Madness’ e da cui erano derivati poi gli Angelcorpse. 

Grezzume e violenza a volontà quindi, ma non senza un retrogusto moderno, specialmente nelle ritmiche velocissime e nei suoni che si sentono essere stati realizzati appositamente in modo ‘nostalgico’. Ecco quindi che i brani, pur restando difficilmente in testa a lungo, tutto sommato divertono e fanno il loro dovere di ricordo dei bei tempi che furono, come le loro foto piene di giubbotti di pelle e borchie; e Zacar Od Zamran (ma un titolo normale no?), Blind Mad God e The Jesus Sect, sporchissime anche di thrash vecchio stampo, restano quel tanto che basta per solleticare il palato di chi ha avuto la fortuna di vivere il periodo migliore del death metal originario. 

Superflui forse come tutti i nostalgici, ma non per questo da scartare, i Nox confezionano insomma un disco decisamente sotto ai recenti standard della Earache (ma forse qualcuno ferrato con l’old style lì dentro c’è, basta pensare all’inspiegabile contratto con gli Usurper…): Ixaxaar resta un disco gradevole per chi fosse appassionato di sonorità ormai largamente tralasciate, ma non per questo meno di valore; mentre perde decisamente di significato se si considera il mercato odierno e la necessità di attuare formule nuove per dare fiato ad un estremo ciclicamente affannato.

Agli ascoltatori la scelta: supportare la loro coerenza o mal sopportare la loro nostalgia?

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli


Tracklist:

1. Chronozonic Chaos Gods 03:37 
2. Blind Mad God 04:49 
3. Darkly Undying 03:49 
4. Zacar Od Zamram 03:04 
5. Insane Hatred for the Supposed Creator 03:31 
6. The Jesus Sect 03:35 
7. Intoxicated with Death 04:10 
8. Satan Ex Machina 02:41 
9. Zazaz 04:45

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