Recensione: Join The Party

Di Stefano Burini - 3 Novembre 2015 - 21:26
Join The Party
Band: Stop, Stop!
Etichetta:
Genere: Hard Rock 
Anno: 2014
Nazione:
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70

Dietro al curioso monicker Stop, Stop! si nasconde un terzetto spagnolo fautore di un glam metal di buonissima qualità.

Gli iberici – Jacob A.M. alla voce e al basso, Vega alla chitarra e Danny Stix alla batteria – non fanno certo parte del (ristretto) novero di band in grado di riscrivere le regole di un genere, eppure con l’ultimo nato “Join The Party!” dimostrano di essere in possesso di una notevole capacità di sintesi.

Lo stile degli Stop, Stop! è d’impostazione molto classica, con ovvi richiami alle sonorità e ai contenuti tipici dei maggiori esponenti del glam metal losangelino di metà anni ’80, dagli immancabili Motley Crue fino ai meno noti Tigertailz, passando per Poison e Hanoi Rocks. La ricetta è tuttavia ben bilanciata e caratterizzata da un sapiente dosaggio dei vari ingredienti, grazie al quale le canzoni pur ammiccando a stilemi collaudati riescono a reggersi abbastanza agevolmente sulle proprie gambe.

Il coté strumentale è piuttosto minimale, come tradizione impone, ma non per questo privo di un certo gusto, come dimostra il guitar work ad opera di Vega, perennemente a mezza via tra rock, blues, punk e glam nonché impreziosito da alcuni assoli di buonissima fattura. Il tratto maggiormente distintivo nell’economia del sound degli Stop, Stop! rimane in ogni caso la voce acida e maleducata di Jacob A.M.: forse un po’ disorientante ai primi ascolti, quanto decisamente gradevole e divertente nella propria sguaiatezza una volta fattoci un po’ l’orecchio.

Le canzoni che compongono la tracklist di “Join The Party”si ripartono equamente tra buoni pezzi di glam/street come detto molto tradizionale (praticamente tutta la prima metà dell’album: “Lost In The U.K.”, la title track, “Toilet Party” e “Poser” con la sola “Love Machine” ad andare leggermente fuori giri per via di un ritornello onestamente non troppo riuscito) e brani in possesso del tipico quid in grado di farli spiccare dal mucchio.

Di quest’ultima categoria fanno certamente parte “Pigs Falling Down”, dal refrain irresistibile, l’ottima glam ballad “Coming Home” e le godibilissima “Lola” e “With You”. Con la più elettrica “Diane” e con l’allegra “Bad Hair Day” gli Stop, Stop! mischiano le carte in tavola sbilanciandosi per qualche istante prima sul versante metal e successivamente verso lidi funk, per poi chiudere alla grande con la scoppiettante “My Friend”, una ballata acustica sulle tracce di Mr. Big ed Extreme, ben intonata da un ispiratissimo Jacob A.M.

Ascolto consigliato per tutti i die hard-fan del glam rock/metal vecchia maniera alla ricerca di canzoni fresche, melodiche e fuori dal tempo come si confà ad un genere che dopo oltre trent’anni continua ad andare per la propria strada. 

Stefano Burini

 

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