Recensione: Joulu-Single 2005

Di Daniele Balestrieri - 20 Febbraio 2006 - 0:00
Joulu-Single 2005
Band: Ajattara
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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60

Altro anno, altro regalo di natale di Ruoja e soci. Come di consueto in Finlandia ogni inverno si replica il grande show dei singoli natalizi, molto diffusi in tutti gli strati ‘sociali’ della musica, dal folk al rap, dal pop all’heavy fino all’apocalyptic-dark black. Molti ricorderanno i reiterati singoli di natale di Tarja Turunen, simili tra di loro non solo nel contenuto ma anche nella copertina.

Come da tradizione dunque, anche gli Ajattara ci riprovano quest’anno, forti anche dell’obiettivamente brillante Ilon Juhla della stagione passata.
Medesima famiglia grottescamente standard in copertina, medesimo retrocopertina “sbarazzino”, puntellato di angeli e aghi di pino, e medesimo contesto musicale, con le dovute differenze melodiche naturalmente. Anche quest’anno solo due canzoni, per un totale di una decina di minuti di musica, ma a differenza dell’anno scorso il tono è decisamente meno violento e sarcastico.
La opener “Teuras” ricorda in un certo senso i vecchi trascorsi di Itse grazie a una struttura melodica molto semplice e una tastiera mai troppo ricercata quando promossa a condurre i giochi, e al contrario molto interessante quando si tratta di condurre il pezzo dalla distanza. Centrato come al solito il cantato scream di Pasi “Ruoja” Koskinen, ora dedito a tempo pieno agli Ajattara e a un’altra band non metal dopo l’abbandono degli Amorphis, e quindi molto concentrato a rendere l’atmosfera più maledetta che mai.
Direttamente da una catacomba infestata dai fantasmi proviene la seconda, “Kansallispäivä“, cover dei Sielun Veljet, che nel suo alternarsi di strofe molto cadenzata e interi ritornelli corali ricorda la tradizionale alternanza Ajattariana di canzone grezza – canzone ispirata che li accompagna dai tempi di Kuolema e che anche è ben visibile nella coppia Ilon Päivä – Hei Tonttu Ukot di Ilon Juhla.
Ho trovato questo singolo un po’ meno ispirato del precedente: entrambe le canzoni non hanno quella verve distinta natalizia che invece abbondava in Ilon Juhla, e mancano di quel mordente che le rende ben riconoscibili nel loro contesto. Hanno ancora un sound distintamente Ajattara, ma tendono ad amalgamarsi tra di loro come hanno sempre fatto da Itse in poi, cosa che non è necessariamente un difetto.
Per concludere, anche quest’anno c’era un coupon per vincere un prosciutto di natale all’interno del singolo, e per la cronaca non l’ho vinto nemmeno quest’anno.

Il succo del discorso è abbastanza semplice: questo singolo contiene due canzoni registrate esclusivamente per contribuire a una tradizione musicale tipicamente finnica: l’album, in commercio solo per un paio di mesi, costa appena 2 euro e 50 centesimi, ed è una chicca specifica per i fans degli Ajattara. A quel prezzo non posso che consigliarlo vivamente a qualunque fan degli Amorphis o degli Ajattara: la classe non è acqua, e costa come mezza birra al pub. Nel resto d’Europa si trova a prezzi svariati, quindi giudicate voi se vale la pena pagare fino a 10 euro per un singolo che normalmente costa 2 euro e 50. Il giudizio finale tiene chiaramente conto di questa postilla, perché ogni cosa dovrebbe costare il prezzo che vale, e questo singolo due euro e mezzo li vale tutti.

TRACKLIST:

1 – Teuras
2 – Kansallispäivä

 

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