Recensione: Journey to Infinity

Di Eugenio Giordano - 11 Febbraio 2004 - 0:00
Journey to Infinity
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Anno: 2002
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65

Gli Hourglass arrivano dalla Grecia e sounano epic metal, quindi attenzione a non confonderli con la band omonima che suona AoR. Questi ragazzi sono totali seguaci della scena storica del metal degli anni ottanta e posso subito dirvi di escludere dalla vostra mente qualsiasi paragone con la attuale corrente power che impera sul mercato perchè gli Hourglass non hanno nulla da spartire con i vari Rhapsody et similia. Il primo disco degli Hourglass “Journey to infinity” è senza dubbio una ottima prova di carattere e stile che dimostra il talento della band.

Il sound della band è incentrato sulle chitarre ritmiche e su un cantato davvero potente e frontale anche se non molto curato sotto il profilo tecnico. E’ piacevole constatare come gli Hourglasse siano una band sincera e trasparente che suona con passione senza cercare di mascherarsi dietro una produzione cristallina e sterile. Le parti di chitarra sono lunghe e articolate, tutte le composizioni degli Hourglass superano i sei minuti di lunghezza e si dimostrano mature e ambiziose. Inutile citare gli Iron Maiden del periodo “Powerslave” tra le fonti di ispirazione principali della band ellenica, ma non voglio indurvi a credere che questi ragazzi suonino un metal completamente debitore allo stile di Dickinson e Harris perchè non sarebbe giusto nei loro confronti. La produzione del cd non può certo competere con la perfezione sonora dei platter sfornati dalle label maggiori ma, con gli scarsi mezzi a loro disposizione, questi ragazzi hanno realizzato un buon rislutato che mostra la loro passione e fedeltà ai dettami del metal classico. Non a caso gli Hourglass, con questo primo “Journey to infinity”, si sono accasati presso la Secret Port Records che è sempre in prima linea quando si tratta di scoprire talenti nati nell’underground greco, gli Hourglass rappresentano certamente una delle band migliori nel rooster della piccola etichetta ellenica.

Il disco si apre alla grande con “The deliverer” che sembra una canzone uscita dalle sessioni di una band della N.W.O.B.H.M. Parlo di strutture ritmiche dinamiche e articolate che si alternano a parti di chitarra solista dal forte appeal epico, le linee vocali sono molto efficaci e frontali e dimostrano l’attitudine trascinante della band. La maturazione artistica di questi greci appare ancora più evidente e concreta nella successiva “The beast inside my mind” che possiede un’ossatura molto elaborata e ambiziosa, disposta in sette minuti di durata, comunque efficace nei confronti dell’ascolatotre grazie a un refrain potente e frontale posto saggiamente nel ritornello. Sostanzialmente gli Hourglass presentano la stessa formula compositiva nella successiva “Rage for revenge” dove mostrano anche una indiscutibile aggressività, il mood epico della canzone si alterna ai rafrain vocali dei ritornelli ancora una volta in maniera efficace e convincente. Il gruppo greco punta su soluzioni maggiormente elaborate ricordandomi da vicino i Cirith Ungol, con “A glass full of tears” la band graca sforna una canzone davvero molto riuscita e matura, il risultato appare ancora più ammirevole tenuto conto che questo “Journey to infinity” rappresenta l’esordio su lunga distanza per la band. Maggiormente rallentata ma non meno epica “Journey” è una lunga composizione che nasconde una anima crescente e un lavoro chitarristico davvero degno di nota, le chitarre si rivelano ancora una volta centrali nel suono del gruppo e le parti soliste dei chitarristi si rivelano sempre molto efficaci. Meno articolanta e complessa, “Winner” appare un brano deciso e frontale che non perde le coordinate epiche del disco e le caratteristiche salienti della band graca, in questo caso non vengono costruite strutture particoloramente elaborate. Lo strumentale “The pariah” enfatizza i connotati epici della band mostrando la competenza dei chitarristi e l’ispirazione generale che sicuramente non manca al gruppo. La conclusiva “Hourglass” mantiene in pieno lo spirito della band concentrando in cinque minuti una serie di riff epici e melodie crescenti che si dimostrano efficaci fin dal primo ascolto.

Non ci sono dubbi in merito al valore artistico di questi Hourglass, una band che conferma in pieno il valore dell’underground greco, una scena che in questi ultimi anni ha conosciuto uno sviluppo davvero invidiabile. Con questo “Journey to infinity” i nostri hanno sfornato un disco molto ispirato e sincero, per fortuna il metal può essere ancora difeso e sostenuto da band come loro che certamente possiedono l’attitudine giusta e la passione. Questi due aspetti nella scena odierna sono sempre più marginali a favore di una maggiore e crescente tendenza a realizzare vendite e uscite di successo. Non è facile per band come gli Hourglass riuscire ad uscire dall’anonimato ma vale la pena di scoprire la loro musica e il loro primo disco, ve lo garantisco.     

Tracklist:
1. The deliverer
2. The beast inside my mind
3. Rage for revenge
4. A glass full of tears
5. Journey
6. Winner
7. The pariah
8. Hourglass

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