Recensione: JTB
Per la prima volta in versione CD un disco del chitarrista più importante della scena finlandese, ristampato dalla Lion Music a distanza di ben ventisei anni con una grande intuizione, che rende giustizia al fatto che nessuno prima d’ora si era preso la briga di immortalare in un supporto digitale questo gioiellino.
L’eclettismo e il virtuosismo di Jukka affonda le sue radici nel lontano 1969, quando militava nei Tasavallan Presidentti, prog band che muoveva i suoi passi immediatamente dietro quelli di Caravan e Gentle Giant. Dopo quattro album, nel 1974 Tolonen si mise “in proprio”, e con la sua Jukka Tolonen Band iniziò una fortunata carriera solista, fatta di sperimentazioni sonore e compositive, partecipando al movimento psichedelico molto in voga nei ’70. Il rock dei dischi di Tolonen, cangiante in jazz, fusion, blues, funky, swing e chi più ne ha più ne metta offriva sempre spunti freschi e originali, amalgamati alle molteplici influenze “classiche” (dai Beatles a Zappa, dai Pink Floyd ai Genesis) e strizzanti l’occhio all’ambient d’elite che portò al successo commerciale molti artisti, come la meteora Steven Schlaks, artista che ho ricordato spesso durante gli ascolti di “JTB”.
E allora questo lavoro, che secondo chi scrive – ed evidentemente anche per la Lion Music – è il più bello e rappresentativo dell’intera discografia, mette in evidenza la padronanza tecnica sulla sei corde di Tolonen, da un lato, e il suo gusto negli arrangiamenti, dall’altro. Il sound della chitarra, così come le sue partiture, è ingombrante, ma il calore della produzione lo immerge e avvolge negli altri strumenti in un omogeneo ed indissolubile amalgama che ha il grande pregio di non oscurare i particolari; inoltre la rimasterizzazione in digitale non lo ha affatto “raffreddato”, essendo rodata la pratica di far suonare un po’ retrò le produzioni attuali, perché (fortuntamente, ndr) così vuole il mercato.
Troverete il disco più propriamente free jazz, a cominciare dalla presenza di strumenti non “convenzionali”, come il sassofono tenore di Christer Eklund (ABBA), o dall’approccio decisamente avant-gardista del pianista Joachim Kühn, notissimo negli ambienti Jazz; ma sarà sempre la progressione e l’attitudine tutta rock di Jukka a trascinarvi nelle rivisitazioni dei generi citati, attraverso brani d’atmosfera “broadwayana”, uno su tutti “Grand Hotel”, il cui tema centrale è un gingle famosissimo, noto in Italia per aver fatto da colonna sonora a notiziari cinematografici. Il disco include anche il brano più famoso di Jukka Tolonen, “Space Cookie”, forse l’apice della psichedelia del guitar hero. Altra chicca, stavolta una bonus track, la conclusiva “Ide & Lärdoms+Lilla Lule Älv”, registrata dal vivo in un’esplosione di suoni e d’atmosfere, un funky epico di sicuro impatto.
E’ giusto ricordare anche gli altri artefici di questo capolavoro riscoperto: Coste Apetrea, seconda chitarra e co-songwriter, Harri Mericahti (Michael Monroe) al basso, Bill Carson alla batteria.
Grazie Lion Music!
Tracklist:
- Charterflight
- Space Cookie
- Grand Hotel
- Ping Pong
- Riven Cocos
- Dancing Bear
- Soita Saatana
- Arka Haiven
- Funky Nightmare
- Ide & Lärdomshistorien/lilla Lule Älv