Recensione: Juggler [EP]
I polacchi Rusted Brain sono una delle tante realtà dedite al classico thrash metal di inizio anni novanta. Ai tempi era molto in voga comporre secondo dei canoni leggermente difformi da quanto s’era composto fino a quel momento. In quegli anni, quando ormai il movimento thrash metal aveva già dato il meglio di sé, grandi band come Artillery, Toxic, Annihilator, Flotsam & Jetsam, ma pure gli stessi Metallica e Megadeth (per citarne solo alcune…), avevano già imboccato strade più o meno raffinate, mescolando al classico e violento riffing thrash, dosi più o meno consistenti di speed ed heavy metal. Spesso quindi, a livello underground, era comune che capitassero per le mani dischi così composti, come l’EP “Juggler”.
Spesso delineati da una produzione molto ‘garage’, sebbene pulita, questi dischi si slanciavano verso l’idea di suonare in maniera relativamente tecnica, arricchiendo di fill il lavoro alla batteria, così come cercando di portare il riffing delle chitarre oltre le semplici (ma efficaci) calvalcate in pieno stile thrash anni ottanta. La ricerca della melodia in grado di permettere a un brano di ricordarsi con facilità prese nuovamente il sopravvento ponendosi quasi in contrasto al violento modo di comporre proprio del thrash core piuttosto che del teutonic thrash. Questo è il contesto in cui cercano di destreggiarsi i quattro provenienti da Varsavia. Ovviamente di strada da percorrere ce n’è ancora tanta, ma è piacevole constatare che, oggi come oggi, la ricerca di quegli elementi che hanno reso esclusivo questo movimento musicale, ancora non ha trovato pace. Sono tante le band che cercano costantemente di affinarne il loro modo di comporre. I Rusted Brain non sono gli ultimi arrivati. Sanno suonare e hanno un approccio molto diretto, convincente. Propongono, sia brani lunghi, sia brani più brevi e catchy e in entrambi i casi con efficacia. Certo, quattro brani sono davvero pochi per poter definire una visione a tutto tondo delle loro capacità, così come è difficile poter esprimere un giudizio sull’originalità, magari celata nelle strutture compositive di un pezzo che finirà sul prossimo full-length, attualmente in via di definizione. Pensiamo non sia una cattiva idea tenerli d’occhio in futuro.
Nicola Furlan
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Tracce:
01. Anxiety – 03:27
02. Bloodpath – 06:13
03. Juggler – 02:26
04. Waiting For Death – 04:40
Durata: 17 minuti ca.
Formazione:
Benka: Batteria
Rogal: Chitarra
Tarniego: Chitarra
Rumcayz: Voce, basso