Recensione: Just Me
I dubbi sono pochi: questo 2010 è stato un anno a dir poco prolifico per il power metal nostrano con uscite di tutto rispetto come
quelle di Labyrinth, Secret Sphere e Kaledon e di grandi ritorni come quello degli attesissimi Rhapsody Of Fire. Senza troppi indugi si
propone sulla scena anche Tommaso Vitali, in arte Tommy Vitaly, virtuoso chitarrista fiorentino dei Seven Gates, che dopo
un paio di pubblicazioni con il proprio gruppo, ha deciso di tentare anche una carriera da solista.
Just Me è il risultato del duro lavoro che Tommy ha intrapreso dalla fine del 2008 ad oggi: a differenza di un classico disco
power metal ci troviamo di fronte ad un album quasi interamente strumentale, ad eccezione di un paio di tracce, in cui vengono inserite
tutte le influenze dell’artista, dagli Iron Maiden agli Stratovarius, dagli Helloween a Malmsteen. C’è un po’ di tutti questi gruppi in
Just Me, ma il gusto del virtuoso chitarrista riesce a dare quel tocco di personalità che lo rende decisamente originale.
Oltre a tutti gli arrangiamenti di chitarra, Tommy si è occupato delle orchestrazioni e delle tastiere, circondandosi poi di artisti
ben noti nell’ambiente per gli altri strumenti, ovvero Rhino (ex-Manowar, Holy Hell) alla batteria, Thomas Vikstrom
(Therion) alla voce e Andrea “Tower” Torricini (ex-Vision Divine, Wonderland) al basso, mettendo in piedi così un gruppo di
tutto rispetto.
L’album inizia subito con la titletrack Just Me, breve introduzione di pianoforte dalla melodia dolce e sognante, dal gusto
raffinato, mai eccessivo e, nonostante la durata di poco più di un minuto, ci troviamo di fronte a un pezzo di gran classe. La linea
melodica di Just Me viene ripresa dal brano successivo, ma decisamente più veloce con tanto di doppia cassa, The Raven Attack:
qui possimo iniziare ad apprezzare la tecnica e il talento del musicista che con la sua chitarra ci propone tutta una serie virtuosismi
decisamente efficaci e melodici.
L’apice forse viene toccato con la successiva Fly High, Touch The Sky, brano che rievoca il periodo degli Helloween di Eagles
Fly Free, i Keepers più in generale, dove la prestazione vocale di Thomas Vikstrom raggiunge dei livelli veramente alti e dona quella
vivacità che solo un brano cantato può trasmettere.
Dopo la breve Air, tema di J.S. Bach proposto in versione chitarra elettrica come intermezzo, ritornano gli assoli velocissimi
con The Fury o Storm Of Fire, pezzi che ricordano molto da vicino gli Stratovarius, in particolare il secondo nella prima
parte, per poi virare su un heavy-hard rock più melodico e articolato subito dopo.
Altro punto importante di questo lavoro è Ready To Die, dove influenze maideniane (chi ha detto Fear Of The Dark?) si uniscono a
un sound più moderno, molto vicino allo stile degli svedesi Dark Illusion: da sottolineare come nuovamente la voce di Vikstrom si
adatti perfettamente al pezzo dando sempre una spinta maggiore al groove.
Un debutto veramente esplosivo questo Just Me che trasuda la passione che Tommaso ha messo nel scrivere i singoli brani.
Un’unica pecca però è ben udibile per tutta la durata del disco, ovvero la produzione non esageratamente curata che ha penalizzato
soprattutto il suono della batteria che in alcuni frangenti sembra come “plastificato”, danneggiando nell’insieme la qualità dei brani.
In ogni caso, le potenzialità sono molteplici e la fantasia di Tommy Vitaly è in piena espansione e sicuramente non potrà che dare
altri frutti succosi in futuro.
Stefano “Elrond” Vianello
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Tracklist:
1. Just Me
2. The Raven Attack
3. Fly High, Touch The Sky
4. Air (Theme By J. S. Bach)
5. Storm Of Fire
6. Passion
7. Ready To Die
8. Finally Free
9. The Fury
10. Eternal
11. Just Me (Orchestral Version)
Lineup:
Tommy Vitaly – Guitars, Keyboards, Piano
Rhino – Drums
Thomas Vikstrom – Vocals
Andrea “Tower” Torricini – Bass
