Recensione: Keeper of Darkness
Keeper of Darkness è un combo proveniente dalla Valtellina, provincia di Sondrio, nota ai più per le proprie specialità culinarie – pizzoccheri, bresaole e vini – piuttosto che per il fatto di essere terra nativa di metallari. Almeno, questo è quanto si crede… in realtà l’ultimo lembo a nord della Lombardia ha dato i natali agli SNP, gruppo dalla genesi thrash passato poi a lidi più estremi, che negli anni ha saputo guadagnarsi una discreta popolarità grazie a varie e importanti esibizioni dal vivo nel norditalia.
Peculiarità dei valtellinesi è la laboriosità e la concretezza – anche se ultimamente anche da quelle parti, condizionati da certe spinte nazionali, questa certezza vacilla parecchio… – e i Keeper, da questo punto di vista, non fanno certo difetto. La band è attiva dal 2001 e, come da copione, dopo gli innumerevoli cambi di line up e beghe interne, oggi si è finalmente stabilizzata con Simone Bonetti al basso, Mattia Berera alla chitarra – i due membri fondatori – , Marco Presazzi alla batteria e Davide Magatelli alla voce. La proposta musicale dei Keeper è volutamente molto variegata: le influenze spaziano dal power nordeuropeo passando per il thrash della bay area anni ottanta – primi Metallica e Megadeth su tutti – fino ad arrivare al death metal meno becero. Come sempre faccio in presenza di demo, non mi preoccupo della produzione, proprio perchè fuorviante e non facente parte della filosofia propria del “demonstration tape”, per sua natura originaria. I cinque pezzi del Cd sono altalenanti: a causa della loro lunghezza frequentemente perdono in immediatezza e presentano cali di tensione che si sarebbero potuti tranquillamente evitare in situazioni più compresse. La voce, in particolare, spesso monocorde, alla lunga risulta essere lagnosa: particolare che non sarebbe emerso se il buon Davide avesse osato di più.
Va riconosciuto ai nostri di non percorrere territori di più immediato appeal, la loro proposta è volutamente ricercata, e di questo bisogna prendere atto. L’età è dalla loro parte, i margini di miglioramento sono notevoli, l’entusiasmo e la voglia di fare certo non difetta ai quattro lombardi – a tal proposito basta vedere con quale cura mantengono il loro sito – : sono certo che in futuro ci daranno grandi soddisfazioni.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
PS: collegandosi al loro sito è possibile scaricare il demo!!!