Recensione: Keepers Of The Light
Davvero misterioso il cammino degli heavy metaller svedesi Edgeland (qui loro intervista). Attivi sin dal lontano 1993 solo quest’anno, ben trent’anni dopo, giungono alla soglia del primo full length della loro storia. Fa specie anche constatare, in un’epoca funestata da continue “divergenze musicali” fra componenti, la solidità della line-up, di fatto la stessa sin dagli inizi, ossia: Magnus Blixt (batteria), Niklas Eriksson (chitarra) e Jimmy Karlsson alla voce e al basso.
Altra stranezza: Keepers of the Light, questo il titolo dell’album, consta di otto canzoni per solamente trentatré minuti di musica.
La copertina, poi, facente pensare a generi musicali diversi dall’heavy metal, non aiuta a dissipare i misteri riguardanti gli Edgeland, che paiono orbitare nella medesima nebbia che avvolge il faro sullo sfondo.
Keepers Of The Light, licenziato sotto The Lighthouse Brigade, si risolve in un semplice digipak a due ante senza lo straccio di un booklet.
In periodi di standardizzazione spinta e omologazione di massa, anche nelle produzioni heavy metal, risulta senza dubbio intrigante un lavoro controcorrente quale questo degli svedesi.
Musicalmente siamo nel classico territorio di caccia delle band heavy metal scandinave legate alle sonorità tradizionali: chitarrone belle in evidenza, voce all’altezza e melodia diffusa tanto da sfociare talvolta nell’hard rock. Similitudini a livello di suono si possono ritrovare nei nostrani Reckless e Venus Mountains.
Highlight del disco il pezzo posto in apertura, “The Light Belongs To Me”, che incarna la summa di quanto scritto sopra. A seguire, da segnalare la rocciosa “Set Fire” e l’epica title track. Bella quadrata e dal retrogusto à la Blind Guardian “Chaos Is Calling”, ottima in sede live per il batti e ribatti col pubblico e chiusura affidata all’eroica contenuta dentro la purtroppo breve “The Fallen of a Fallen Seabird…”.
Keeper Of The Light è un album di heavy metal che suona fresco e vitale, nulla di più ma neanche nulla di meno.
Stefano “Steven Rich” Ricetti