Recensione: Killers Holidays on Planet Earth
‘… Si consiglia l’ascolto di questa merda sotto l’effetto di alcol o droghe’, frase più che mai inappropriata, prima di tutto perché messa in fondo al disco, quindi quando ormai … e poi perché ‘Killers Holidays on Planet Earth’, secondo album dei Sardi Abduction, si ascolta bene anche da sobrio (invecchiando si dicono anche queste cose …).
I ragazzi si erano fatti conoscere nel 2016 con lo spassoso full-length ‘From Uranus to Your Anus’, il cui titolo la dice lunga, sfoderando un Thrash Crossover scavezzacollo quanto furioso, sulla scia di Nuclear Assault e Municipal Waste.
Con il nuovo lavoro continuano la loro folle corsa, sparando undici brani al fulmicotone veloci e mozzafiato, diretti ed essenziali, senza alcun limite.
Il combo non si prende troppo sul serio, proponendo brani irriverenti e furenti come la veloce ‘Uranus Attack’, la frenetica ‘Killer Holidays on Planet Earth’, la smodata ‘Grandpa Rick’, la micidiale ‘The Baloff Zone’ e la folle ‘Abduction Television’, composte da riff taglienti, ritmiche segaosse ed intrise di parecchio mosh, ma anche da un ‘briciolo’ di melodia, dato soprattutto dal buon uso delle twin-guitars.
Il loro, però, non è solo sballo; gli Abduction sono arrabbiati e ribelli ed è questo il senso latente del disco: nessun adattamento, nessuna routine.
I loro eroi sono Chewbecca, il pirata spaziale, che si sente in ‘If You Don’t Like Star Wars We Can’t Be Friends’ (‘se non ti piace Guerre Stellari non possiamo essere amici’ … grande titolo) e Fantozzi, sovversivo senza saperlo quando urla il suo dissenso al conformismo oppressivo: ‘… è una cagata pazzesca’ si sente in ‘Abuction Television’, parte di quella frase storica che ancora oggi identifica la necessità di uscire dalla mediocrità, rappresentata dalla visione coatta quanto inutile della ‘Corazzata Potemkin’.
Insomma un lato divertente, ma anche uno serio, nel mezzo tanto Thrash esplosivo e dirompente.
‘Killers Holidays on Planet Earth’ si ascolta volentieri, scaccia i pensieri per un po’, ma può portare anche a qualche riflessione. Buon Lavoro! Aspettiamo il prossimo.