Recensione: Back With A Bang

Di Fabio Vellata - 6 Agosto 2024 - 9:00
Back With A Bang
82

Non perdiamo troppo tempo. Come direbbe una certa giornalista televisiva “non mettetevi troppo comodi, abbiamo solo pochi minuti”.
Ecco, dritti al sodo: quello di cui trattiamo in questa recensione baciata dal caldo agostano, è il disco migliore prodotto in carriera dai tedeschi Kissin’ Dynamite.
Facile. Semplice. Esaustivo.

Approfondiamo di qualche riga, giusto per dare un senso alla nostra affermazione.
Gruppo originario di Reutlingen, cittadina assolutamente sconosciuta del Baden-Württemberg, i Kissin’ Dynamite non si sono mai distinti sin dagli esordi per originalità o inventiva.
Dischi per lo più carucci, con qualche canzone più efficace delle altre, ottimi per un party tra amici e null’altro.
Con i precedenti “Ecstasy” e “Not the end of the Road” s’intuivano tuttavia alcuni segni di una certa maturazione. Un cambio di prospettiva che aveva portato i cinque teutonici ad avvicinarsi sempre di più allo scenario melodic rock scandinavo, accogliendone sonorità, ritmi ed atmosfere. Più convincenti e meno piacioni e sbruffoni di quanto fatto in precedenza. Gli eccessi di “Megalomania” – passo falso evidente con zavorre elettroniche a fiaccare un risultato realmente trascurabile – erano dimenticati probabilmente in tempo utile ad evitare l’implosione della band.
Messaggio ricevuto e nuova rotta tracciata con successo. “Back with a Bang” segna un passo definitivo verso le dorate lande nordiche forse più affini allo spirito del gruppo. Ed un successo senza riserve, certificato dalla prima posizione in classifica nelle charts della nativa Germania.

Meno vicinanze finte e stiracchiate con Bon Jovi e Motley Crue, per accostarsi con pieno successo ad uno stile che pare più consono all’anima dei Kissin’ Dynamite.
Viene facile chiamare in causa Crazy Lixx, The Poodles ed Eclipse: l’energia profusa è davvero tanta ed il divertimento che ne deriva altrettanto.
Anche questa volta non c’è verso di parlare di novità, va da se. La performance e la godibilità del disco nella sua interezza placano tuttavia qualsiasi esigenza di chissà quale bisogno di uscire dagli schemi.
In canzoni come “My Monster”, “Queen of the Night“, “More is More” e “Raise Your Glass” c’è tutto quello che serve per convincersi di avere nelle orecchie della gran bella musica ed un disco che vale l’acquisto. Ben prodotto, ben suonato e con brani di hard rock melodico che non vivono di eccessi nostalgici ma abbracciano una più moderna contemporaneità.
Senza bisogno di scomodare i soliti, dorati anni ottanta.

Probabile candidato alla top list di fine anno, insieme ai compagni d’etichetta Nestor.
Pare proprio che anche in campo melodic rock, in casa Napalm abbiano intenzione di fare sul serio!

https://www.kissin-dynamite.de
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