Recensione: L.A. Temptation
“L.A. Temptation” è il titolo del nuovo capitolo degli AOR, progetto del chitarrista francese Fredric Slama che anche in questo nuovo album viene coadiuvato da numerosi ospiti, tutte stelle conosciute dagli amanti del genere da cui questo progetto prende il nome.
In ordine sparso citiamo: Paul Sabu, James Christian (House of Lords), Philip Bardowell (Unruly Child), Paul Shortino (Quiet Riot), Hank Erix (Houston), Michael Landau, Alessandro Del Vecchio e i Lionville al completo.
Con una rosa di musicisti di tale portata ci si aspetta un lavoro praticamente perfetto, ma mentre la parte esecutiva è ovviamente ineccepibile, non si può dire altrettanto di quella compositiva ed ancor meno della produzione, cose che purtroppo contribuiscono a mortificare non poco il giudizio finale.
Chi è amante a prescindere dell’aor, probabilmente farà comunque suo questo disco, ma in un momento prolifico di band e di produzioni brillanti, in un’epoca in cui si ascoltano lavori veramente interessanti, un pugno di canzoni di “maniera” suonate e cantate da diversi musicisti seppur eccellenti, è sempre bene ricordarlo, non basta per guadagnare la sufficienza.
Qualche episodio interessante c’è, ci mancherebbe che non fosse così: ma avere solo cinque tracce discrete su dodici è decisamente poco per far decollare questo nuovo episodio firmato AOR.
Passando all’analisi dei brani, la partenza promette bene con “No margin for error”, grazie alla buona prova vocale di Philip Bardowell e ad una melodia ben creata che rende il tutto piacevole; stessa cosa dicasi per la successiva “Above suspicion”, caratterizzata da un ritornello killer che ha la capacità di restare in testa già al primo ascolto.
Forse questo valido inizio ci aveva fatto credere d’avere in mano un must del genere aor, ma già dalle successive songs, “L.A.Temptation” si perde nell’anonimato riducendosi ad un semplice sottofondo che non distoglie l’ascoltatore dalle altre attività in cui è impegnato mentre ascolta il cd.
Qualche sprazzo positivo lo ritroviamo in “A heartbeat away”, grazie soprattutto alla voce di James Christian e in “No one’s gonna hurt me anymore” col suo ritornello azzeccato e in linea con le migliori uscite del momento.
La prima cosa che salta all’orecchio e che penalizza in modo inequivocabile il disco è però la produzione, veramente di basso livello, con suoni impastati e registrazione da demo. Di conseguenza anche brani che potrebbero dire qualcosa di interessante come la semi-ballad “Second chance at love” cantata da Goran Edman, risultano assolutamente anonime e prive di mordente.
Con la possibilità che al giorno d’oggi hanno gli artisti di produrre cd con un livello qualitativo altissimo a livello di suoni, un progetto come questo che latita pesantemente sotto questo aspetto, non può che sfigurare.
Forse il buon Fredric avrebbe dovuto investire qualcosa in più nella produzione, rinunciando magari a qualche ospite dal nome altisonante per rendere il tutto meno freddo ed incolore.
Ma ormai i giochi sono fatti e possiamo solo dare il consiglio di cui sopra per i lavori futuri.
E se questa volta ci siamo trovati a parlare di un passo falso, speriamo col prossimo episodio di trovarci davanti ad un capolavoro.
Slama con i suoi AOR del resto, ci ha abituati a ben altri standard qualitativi…
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Tracklist:
01. No Margin For Erro
02. Above Suspicion
03. From L.A To Paris
04. A Heartbeat Away
05. Silent Victory
06. No One’s Gonna Hurt Me Anymore
07. Second Chance At Love
08. Out On The Streets
09. Hold Back The Dawn
10. The Price To Pay
11. Outside Heaven
12. When Darkness Falls
Line Up:
Fredric Slama – Chitarra / Tastiere
Tommy Denander – Chitarra
Paul Sabu – -Voce
Jerry Hludzik – Voce
James Christian – Voce
Göran Edman – Voce
Chris Ousey – Voce
Philip Bardowell – Voce
Paul Shortino – Voce
Hank Erix – Voce
Rick Riso – Voce
Joey Summer – Voce
Michael Landau – Chitarra
Bruce Gaitsch – Chitarra
Christian Tolle – Chitarra
David Mark Pearce – Chitarra
Stefano Lionetti – Chitarra
Mario Percudani – Chitarra
Linkan Andersson – Chitarra
David Diggs – Tastiere
Alessandro Del Vecchio – Tastiere
Morris Adriaens : Keyboards
Anna Portalupi – Basso
Urban Danielsson – Basso
Martin Karlsson – Basso
Mike Baird – Batteria
Pierpaolo Monti – Batteria
John Barbour – Cori