Recensione: La Quinta Esencia
Vi avevo presentato i Warcry qualche mese fa, in occasione del rilascio del primo live (cd + dvd) intitolato Directo a la Luz, ricordate?
Il prodotto discografico che andremo ad esaminare e valutare, è il quinto full length di una carriera prolifica, esaltante in madrepatria (sono considerati semi-dei in Spagna) ma claudicante nel resto d’Europa. I motivi sono da ricercare nella politica estera, promozione e distribuzione fino ad oggi insufficienti, e nella scelta (coraggiosa ma altrettanto rischiosa) di soffermarsi su un cantato in lingua madre.
La Quinta Esencia è un disco diretto, un album frontale senza troppi compromessi che spazia tra heavy metal classico e power metal sconfinando, sporadicamente, nell’hard rock di matrice europea. Nonostante il cantato in spagnolo, a tratti indisponente, è proprio la voce di Victor Garcia il punto di forza, carica di espressività, fiera, rigorosa ed appagante nei momenti più intensi, intimista e malinconica quando e se accompagnata dagli strumenti acustici.
Soffermiamoci sui primi tre pezzi, ¡Que Vengan Ya!, Ulises e Tu Recuerdo Me Bastarà, compendio artistico che pone le basi sull’asse Mon – Garcia – Ardines, rispettivamente chitarra ritmica, chitarra solista e batteria. Il gusto delle melodie non viene soffocato da una sezione ritmica in tutto e per tutto prorompente, trovano spazio cori canticchiabili e spiccata musicalità, pur considerando il basso livello di “complessità compositiva”.
Purtroppo, al notevole fervore vocale, non corrisponde un’adeguata cura a livello strutturale, dove emergono chiari limiti raccolti nella fase centrale e finale de “La Quinta Esencia”. Limiti nascosti, talvolta, da una produzione precisa e ben definita, in grado di mostrare fedelmente le capacità balistiche dei singoli strumentisti.
Il gruppo dimostra di avere attitudine e grinta indispensabili per affermarsi ma necessita di un ulteriore grado di sviluppo che permetta di personalizzare e di levigare un progetto sin troppo prevedibile e ripetitivo.
Resto dell’idea che mi porto dietro da qualche tempo: i Warcry sono una macchina da palcoscenico, dimensione che si addice alle capacità e alle propensioni del sestetto ispanico. La proposta derivativa, gambizzata dai difetti sparpagliati qua e la nella recensione, penalizza gli spagnoli al momento della “resa dei conti” nello studio di registrazione. Comincerei a seguire l’esempio dei connazionali Saratoga, sugli scaffali in questi giorni con il primo disco cantato in inglese. Accantonato questo dettaglio, non di poco conto, resta la sensazione di un lavoro incompleto.
Gaetano Loffredo
Tracklist:
1.¡Que Vengan Ya!
2.Ulises
3.Tu Recuerdo Me Bastarà
4.La Vieja Guardia
5.Un Poco de Fe
6.El Más Triste Adios
7.Buscando Una Luz
8.Ha Pasado Su Tiempo
9.Redenciòn
10.Mirando al Mar
11.Más Allá
