Recensione: Lackadaisical
Certi gruppi dovrebbero farsi un esame di coscienza prima di entrare in sala di registrazione per realizzare dei dischi che poi spediscono alle testate specializzate per una recensione e poi vorrebbero vendere. Non mi riferisco ai Lackadaisical, giovane gruppo di Frosinone, ma a tutti quelli che dovrebbero dare un ascolto a queste due tracce e poi farsi un po’ di conti in tasca. Probabilmente avrebbero qualcosa da imparare.
Naturalmente due soli brani son pochi per farsi un’idea compiuta di un gruppo, delle sue capacità, delle sue potenzialità e, soprattutto, dei suoi limiti. In particolare ci è impossibile dire quanto la vena immaginativa di questi ragazzi sia fervida e quanto a lungo possa essere fruttifera. Di certo, però, c’è da dire che si tratta di un gruppo che non esita a mettere sul fuoco tutto quello che trova. Un fatto che, di per sé, in questi tempi di band clone a tutti i livelli, che si limitano a partorire dischi fotocopia, seguendo pedissequamente quanto fatto da altri, è già una boccata d’ossigeno.
Nei Lackadaisical (nome che già contrasta con la propria proposta musicale, dato che significa “indolente”, “senza voglia di fare”) si trova un po’ di tutto. Dal death, alle sfuriate black, a qualche passaggio atmosferico di sapore gothic, al pianoforte, a tastiere dal sapore prog anni ’70, al rock più classico, fino a un buon numero di altri strumenti (e influenze) che aggiungono, anche con una sola nota, progressivamente spessore ai brani.
Si tratta, indubbiamente, di una scelta ardita, non facile, perchè riuscire a mettere insieme, facendo suonare in maniera convincente e uniforme, tutti questi elementi così diversi, non è da tutti. Eppure questi ragazzi di Frosinone ci riescono e lo fanno anche in maniera decisamente convincente senza rinunciare all’orecchiabilità.
Purtroppo, come quasi sempre quando si tratta di demo autoprodotti, la produzione non è di altissimo livello. I volumi e la resa del suono dei singoli strumenti lasciano talvolta a desiderare e, purtroppo, influiscono pesantemente sulla fruizione di un cd che avrebbe sicuramente potuto regalare molte altre emozioni. Le qualità, però, son tutte lì e si sentono senza grosse difficoltà.
Come si diceva in apertura, due brani son troppo pochi per giudicare appieno un gruppo. Per poco che sia, però, è un “poco” di grande valore. Se i Lackadaisical continueranno su questa strada credo che potremmo aspettarci per il futuro qualcosa di notevole. Se solo fossero aiutati da una produzione professionale, poi, sono certo che potrebbero esprimere ancora di più le proprie qualità. Teneteli d’occhio, perchè potremmo trovarci di fronte a un nuovo gruppo sul livello degli In Tormentata Quiete per capacità di legare generi e stili diversi.
Tracklist:
01 Lackadaisical
02 Death!!
Alex “Engash-Krul” Calvi