Recensione: Laments Of Disgrace

Di Riccardo Angelini - 2 Luglio 2008 - 0:00
Laments Of Disgrace
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Anno: 2008
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78

Potere della nostalgia. Se le ultime prove da studio dei mai abbastanza controversi Cradle Of Filth hanno deluso più di un fan di vecchia data, ci pensa l’underground ad accontentare chi era rimasto legato al sound di “Dusk And Her Embrace”. Ineguagliato e forse ineguagliabile per gli stessi vampiri inglesi, la seconda macabra creazione del nano malefico Dani Filth rappresenta l’esplicito punto di riferimento degli Spinal Shiver, formazione felsinea in cerca di gloria nei dintorni di un black sinfonico dai forti richiami gotici.

Interamente autoprodotto, “Laments Of Disgrace” si presenta in una confezione che ben poco ha da invidiare a quella di una release ufficiale: artwork professionale, folto booklet interamente a colori nel quale sono raffigurati i pittoreschi costumi dei sette (!) musicisti bolognesi, grafica e immagini che riportano alla memoria proprio le photo-session dei Cradle Of Filth del ’96. Impeccabile la forma, restano da verificare i contenuti. E anche qui la band si dimostra all’altezza.

I brani, legati da un concept oscuro ben sviscerato dalle liriche, riescono a recuperare le atmosfere caliginose e decadenti di una “Funeral In Carpatia” o di una “The Graveyard By The Moonlight” senza cadere nel pedissequo citazionismo. Una solida base tecnica consente alla band di destreggiarsi fra strutture complesse e ben articolate, con ritmiche ricche di variazioni, avvolgenti vocalizzi femminili ed eleganti aperture di archi alternate a imperiose accelerazioni di batteria e chitarra, domate da un growl potente e rabbioso. A colpire è soprattutto la maturità degli arrangiamenti, che valorizzano l’accompagnamento di viola e tastiere senza troppo inficiare la violenza della componente estrema. Pressoché professionale anche la produzione, con la sola ma purtroppo evidente eccezione della batteria, penalizzata da un sound secco e fiacco che ne mina l’autorevolezza e la potenza esplosiva. Un piccolo neo che non riesce a minare la buona riuscita complessiva dell’album.

Intraprendenti e dotati di tutti i mezzi per realizzare i propri scopi, gli Spinal Shiver si fanno avanti con un disco che certamente farà storcere il naso ai puristi del black metal, e che altrettanto certamente potrà riscuotere l’interesse degli appassionati del gothic/black più raffinato e maestoso. Ora non resta che attendere che una label si accorga di loro: la concorrenza è agguerrita e l’iconografia vampiresca non ha forse più lo stesso fascino di un tempo, ma con un pizzico di malizia e di personalità in più questi ragazzi potrebbero fare non poca strada.

Riccardo Angelini e Matteo Donati

Tracklist:
1. From a Whisper to a Scream (7.18)
2. Darkness in the Mirror (4.18)
3. Tired Eyes (6.44)
4. Miserequiem (7.12)
5. Midnight Soul (4.36)
6. Unbalanced Black (5.51)
7. Prelude to Affliction (3.31)
8. My Blood Runs Cold (6.00)

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