Recensione: Land of Doom
Attivi dal 2000 i Planar Evil arrivano al demo di debutto con questo “Land of Doom”, dopo i vari cambi di line up comuni a tutte le band agli inizi.
Ascoltando le 6 tracce che compongono questo lavoro si nota subito l’ottimo affiatamento raggiunto dal gruppo, grazie soprattutto all’attività live, che permette alla band di far rendere al meglio i pezzi proposti.
Il cd viene aperto da una breve intro seguita a ruota dalla title track “Land of Doom”, dove la band chiarisce subito quelle che saranno le coordinate stilistiche del lavoro, cioè un Thrash molto grezzo, ispirato da band storiche come Venom e Possessed, con qualche accenno ai Motorhead e al Thrash della Bay area.
Sicuramente la band svolge bene il proprio lavoro, risultando sempre compatta e molto potente, seppur tecnicamente non facciano mai nulla di eclatante , cosa che tra l’altro non è molto importante visto il genere proposto.
Molto bella “Only Crimes”, che nel songwriting ricorda molto i primi Slayer, che grazie a riff decisamente ben studiati riesce a coinvolgere parecchio.
La grande forza dei Planar Evil risiede secondo me proprio nella loro capacità di scrivere canzoni piuttosto semplici ma sempre dotate del giusto appeal e della giusta dose di aggressività.
Apprezzabile anche la conclusiva “To Rise some Sun”, forse la canzone più varia a livello di songwriting del demo, grazie soprattutto ad inaspettati inserimenti di tastiera che danno al pezzo un atmosfera molto particolare.
Tutte le song di questo “Land of Doom” si lasciano comunque apprezzare, senza palesare dei cali di tono evidenti per tutta la durata del disco, ma purtroppo il difetto maggiore risiede nella poca originalità dei pezzi e nella scarsa varietà in fase compositiva, qualche variazione in più gioverebbe di certo alla band e aiuterebbe secondo me i Planar Evil a risultare appetibili non solo per i die hard fans del Thrash vecchissimo stile.
Credo che comunque per essere alla loro prima uscita uscita i Planar Evil abbiano dimostrato di avere i mezzi per poter far bene in futuro, confezionando un demo davvero piacevole da ascoltare, seppur senza picchi qualititavi degni di nota.