Recensione: Land Of The Free
Moniker enigmatico e senza dubbio “atipico”, ma volti piuttosto conosciuti per i GEFF, nuova band unitasi al costante flusso di novità musicali prodotto dalle terre scandinave.
Orbitante attorno alle figure di Ralf Jedestedt (chitarrista sinora ignoto, ma dalle notevoli doti tecniche) e degli onnipresenti Goran Edman – singer dal curriculum a dir poco chilometrico in termini di collaborazioni e comparsate – e Mats Olausson, altro esempio di stakanovismo portato all’estremo, il gruppo, completato da Per Stadin al basso e Anders Johansson alla batteria (che in molti ricorderanno tra le fila degli Hammerfall), si rende protagonista di una proposta che può essere definita in modo opportuno con una semplice battuta: zero sorprese e molta sostanza.
Non sorprende, infatti, scoprire che i GEFF si occupano di un genere musicale che sia Edman che Olausson hanno ormai imparato ad interpretare in modo sopraffino – l’heavy-hard rock a cavallo tra soluzioni di radice settantiana e le atmosfere in stile Malmsteen/Stratovarius – così come non lascia per nulla interdetti, accorgersi una volta ancora dell’assoluto talento in possesso dei due sodali, i quali, aiutati dai restanti membri della formazione, confezionano un album di sicura affidabilità ed accettabile resa. Come detto, non propenso a fornire scintille innovative ed idee capaci di spingersi oltre la soglia di quanto già ascoltato più volte, tuttavia, concepito, suonato e confezionato in maniera ineccepibile ed egregia.
Di certo canzoni come la cadenzata “Fruits Of Life” e la seguente “Living Generation”, così occhieggianti ai vecchi Rainbow, ai celebrati Brazen Abbot di Nikolo Kotzev ed al Glenn Hughes meglio ispirato, non sconvolgeranno la storia del genere, ma è quanto meno improbabile percepire disappunto nell’assaporarne le note e le buone melodie, invero derivative, eppure convincenti nell’ottima interpretazione fornita dal quintetto di musicisti, Edman in testa.
Piacerà senza grosse riserve anche l’aria dapprima sognante e rarefatta e poi vigorosa al limite del power della title track “Land Of The Free”, tanto quanto risulteranno graditi lo stile alla “serpente bianco” di “Pennywise & Pound Foolish”, l’incedere appassionante di “Crusaders” e l’approccio smodatamente vicino a mr. Hughes, utilizzato nel realizzare la conclusiva e leggera “Innervations”.
Filler destinati a suscitare meno sorrisi e consensi, invece nella parte bassa del “tabellone”. “Mr. Cain”, “Fool’s Paradise” e “Grey Goo”, per quanto eseguite con le consuete doti di classe e valida tecnica, sono, in effetti, tracce per lo più di minor impatto, non sgradevoli, ma poco efficaci a causa di una certa ridondanza e ripetitività in cori e ritornelli, solo in parte risollevate da una performance “inedita” a carico del sempre eccellente Edman.
Buona la prima dunque. Con il debut del progetto GEFF, pochi elementi insoliti, alcune piacevoli conferme (abbiamo citato più volte Goran Edman, ma medesimo “chapeau” merita la ormai risaputa abilità di Olausson), qualche stralcio di buon heavy rock e la scoperta di un chitarrista e songwriter – Ralf Jedestedt – d’indubbio talento e prospettiva.
Ce n’è per dirsi moderatamente soddisfatti insomma.
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Tracklist:
01. Xtacy
02. Fruits Of Life
03. Living Generation
04. Land Of The Free
05. Pennywise And Pound Foolish
06. Mr. Cain
07. Fool’s Paradise
08. Crusader
09. Grey Goo
10. Innervations
Line Up:
Göran Edman – Voce
Ralf Jedestedt – Chitarra
Mats Olausson – Tastiere
Per Stadin – Basso
Anders Johansson – Batteria