Recensione: Last Desire
Mastercastle è la creatura di Pier Gonella, chitarrista dal passato e dal presente imponente (Labyrinth e Necrodeath). Evidentemente, dopo dieci dischi all’attivo, due tournée in Giappone e in Oriente, svariate collaborazioni come turnista e centinaia di concerti in Italia e all’estero il Nostro ha sentito l’esigenza di avere un progetto proprio e di ripartire da zero, insieme con la cantante Giorgia Gueglio e il bassista Steve Vawamas. La line-up è completata dal batterista Alessandro Bissa, in veste di special guest drums. Il debutto, The Phoenix, è targato 2009 e dopo solo un anno il gruppo ligure torna sulle scene con il nuovo Last Desire, dodici pezzi di hard’n’heavy dalle usuali influenze neoclassiche. L’album ha l’ardire di definirsi come un concept, dove il tema del desiderio la fa da padrone, nelle varie sfaccettature emanate dalla penna di Giorgia Gueglio, autrice dei testi.
Event Horizon possiede la forza dei grandi brani: nonostante il refrain insistito riesce a non stancare, grazie a una vena melodica azzeccata che poggia completamente sull’ugola della frontwoman, impeccabile nell’esecuzione. In Misr i Mastercastle si perdono un poco per strada invadendo territori già ampiamente visitati da altre, famosissime band. Un gran bel riff HM dà il “La” a Wild Spell, pezzo che avrebbe dato il meglio di sé se solo i Nostri avessero osato pestare di più. Pier Gonella scomoda note di matrice Megadeth per sorreggere l’impianto della title track, poi trame sufficientemente Dark si impossessano di Away. Tastiere liquide d’antan aprono alla grande la strumentale Space Trip, un po’ a la Rockets dei bei tempi, poi è l’ascia di Mr. Gonella a scatenarsi fino al termine, lasciando libero spazio alle proprie, conclamate e riconoscibilissime, influenze.
Jade Star costituisce la perla melodica del disco con Giorgia Gueglio padrona assoluta del palcoscenico musicale, in simbiosi con il tocco vellutato al basso di Steve Vawamas, poi risveglio con il botto tramite la velocità di Great Heaven’s Climb, un up tempo senz’altro da segnalare. Cat-House spicca per l’uso anomalo della chitarra, Toxie-Radd mostra l’ala alternativa dei Mastercastle e La Serenissima, famosa traccia-tormentone dei Rondò Veneziano di qualche anno fa, viene riletta in salsa ligure, con buoni risultati. Scarlett è un episodio frizzante, dal sapore cosmico, che chiude Last Desire esattamente come il brano che l’ha iniziato, cioè con la cantante sugli scudi.
Il secondo full length della carriera dei Mastercastle, dalla copertina molto ben congegnata e riuscita da parte di Massimiliano Mendolia, segna un passo avanti sia nel songwriting che nella interpretazione dei Nostri, mostrando un amalgama che cresce con il passare del tempo. Probabilmente, per spiccare definitivamente il volo, il combo ligure dovrebbe innervare la propria proposta, quando necessario, con quella sana dose di ignorante violenza della quale spesso si sente la mancanza, a scapito della attuale e proverbiale pulizia sonora. Ciò non toglie che il gruppo di Pier Gonella rappresenti un esempio credibile di ricerca sonora, dalle stimmate sufficientemente originali, assolutamente da tenere d’occhio.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Discutine sul forum relativo
Tracklist:
01. Event Horizon
02. Misr
03. Wild Spell
04. Last Desire
05. Away
06. Space Trip
07. Jade-Star
08. Great Heaven’s Climb
09. Cat-House
10. Toxie-Radd
11. La Serenissima
12. Scarlett
Line-up:
Giorgia Gueglio — Vocals
Pier Gonella — Guitars
Steve Vawamas — Bass
Alessandro Bissa (Bix) — Drums