Recensione: Last Look At Eden
Chi scrive non amava particolarmente gli Europe ai tempi dei loro maggiori trionfi di circa un quarto di secolo fa: troppo legati risultavano i cinque svedesi – a causa della loro immagine tutta lustrini, capigliature cotonate e ragazze urlanti ed adoranti (ahi l’invidia, che brutti scherzi gioca…) – alle futilità tipiche di certi edonistici anni Ottanta che chi all’epoca si appassionava, in ambito rock tout court, a ben altre avanguardie (ed in ambito hard & heavy, a sonorità più ben dure e stradaiole), naturalmente aborriva.
Col tempo però brani come “Cherokee”, “Superstitious”, “Rock The Night” si sono sedimentati nella nostra memoria più o meno dalle stesse parti in cui avevamo archiviato tante perle di quel rock “hard ma melodico” che invece era stato sempre – diciamo circa dal giorno in cui acquistammo il primo vinile dell’esordio dei Boston fresco di stampa – nelle nostre corde anche nei periodi in cui ci sentivamo più alternative.
E poi il riff prog delle tastiere di “The Final Countdown” ce lo siamo sentiti risuonare in testa, ovvero ci siamo sorpresi a fischiettarlo, inaspettatamente, alla vigilia di qualche momento impegnativo della vita, pronto in default a svolgere quell’effetto “dopante” di incoraggiamento che gli viene del tutto naturale e che ne ha fatto un classico assoluto del rock.
Non siamo stati colti di sorpresa, dunque, quando al loro ritorno in pista qualche anno fa li abbiamo visti accolti con il massimo rispetto dal popolo rockettaro e metallaro. “Start From The Dark” in un primo momento e “Secret Society” in seconda e più convinta battuta sono stati ben accolti dalla critica e dal pubblico, pur generando in molti casi qualche dibattito tra favorevoli e contrari al loro aggiornare il suono portandolo su lidi più scuri e contemporanei.
Ed oggi il nuovo full-lenght “Last Look At Eden”, che appena uscito ha già centrato il primo posto nella chart nella loro terra natìa, riesce con grande naturalezza a fare una sintesi tra il melodic rock dei tempi d’oro con le maggiori asperità delle opere più recenti.
L’apertura è affidata a “Prelude/Last Look At Eden”: suoni sinfonici e qualche debito ritmico a “Kashmir” caratterizzano una song splendida ed accattivante che risulta sintomatica dello stato di forma di Joey Tempest e soci.
Segue “Gonna Get Ready”, un r’n’r debitore ai Thin Lizzy e innervato da un riff di chitarra molto accattivante: John Norum domina per tutto il CD, e lo conferma anche la successiva “Catch That Plane”, molto zeppeliniana.
Con “New Love In Town” gli Europe toccano uno dei vertici del platter e dell’intera loro produzione: si tratta di un’incantevole ballata di sapore californiano, dedicata alla nascita del figlio del singer, che se fosse uscita negli eighties, sarebbe stata in cima alle classifiche dei singoli per almeno una trentina di settimane!
“The Beast” e “Mojito Girl” ci scuotono mentre siamo persi nella commozione indotta dalla canzone precedente a suon di solide bordate di un heavy rock molto più vicino che nelle canzoni precedenti, a certe atmosfere quasi post-grunge e comunque molto nineties di “Start” e “Secret”.
“No Stone Unturned” è invece un’affascinante canzone epica e sinfonica, dominata dalle tastiere di Mic Michaeli e da suoni orchestrali (si tratta della Czech National Simphony Orchestra), ma il rock’n’roll torna subito a farla da padrone prima con la scanzonata “Only Young Twice”, quindi con la nervosa “U Devil U” (brevemente sedata però da un intermezzo melodico), ed infine con lo scintillante heavy rocker “Run With The Angels”, in cui le influenze Seventies e quelle degli anni Novanta si fondono con inusitata disinvoltura.
Gli Europe terminano con “In My Life”, altra bellissima ballata vistosamente speziata di blues ed altro omaggio ai Led Zeppelin ed ai Thin Lizzy, prevalentemente acustica ma impreziosita da un magnifico lavoro finale di John Norum alla chitarra elettrica. Davvero “l’ultimo sguardo al Paradiso”, prima di chiudere il full-length.
“Last Look At Eden” presenta anche due bonus tracks, registrate dal vivo nel corso del tour del 2005: si tratta di “Yesterday’s News” (da Europe 1982-2000) e di “Wake Up Call” rese incandescenti e trascinanti grazie anche al calore del pubblico rispettivamente parigino e giapponese.
Un bell’assaggio di quello che vedremo anche nel tour italiano agli inizi dell’anno prossimo.
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Tracklist:
01. Prelude
02. Last Look At Eden
03. Gonna Get Ready
04. Catch That Plane
05. New Love In Town .
06. The Beast
07. Mojito Girl
08. No Stone Unturned
09. Only Young Twice
10. U Devil U
11. Run With The Angels
12. In My Time
Bonus Tracks:
13.Yesterday’s News (Live in Paris 2005)
14. Wake Up Call (Live in Tokyo 2005)
Line up:
Joey Tempest – Voce
John Norum – Chitarra
John Leven – Basso
Ian Haughland – Batteria
Mic Michaeli – Tastiere