Recensione: Le Mans
Come sapete tutti nel periodo che va dal 1985 fino al 1991 negli States e in Germania/Svezia circolavano bands dalla classe infinita, fautrici di un sound a metà fra l’AOR più calibrato e arrembante e l’Heavy Rock graffiante: potrei citare Dokken, Icon, Sinner (dell’era Comin out Fighting/Dangerous Charm), Forsale, Europe, Zeno e altre misconosciute bands dall’alto potenziale metallico. Negli States il famoso talent-scout Mike Varney (scopritore dell’infinito talento di Yngwie Malmsteen, di Jason Becker e Marty Friedman) sente che è il momento di lanciare una band nuova: i Le Mans.
Prendendo spunto dal famoso circuito automobilistico francese, questi 5 rockers (con tanto di frangette e spandex ) fra cui i futuri Cacophony: Peter Marrino (voce, su questo disco irriconoscibile, con un timbro pulito e caldo) e Kenny Stravopoulos (alla batteria), mentre alla chitarra troviamo il futuro Enuff Z’Nuff: Derek Frigo (Rip).
Le Mans è disco stupendo in ogni suo aspetto: si parte con le melodie avvolgenti (a la Survivor) di Love Lies e si prosegue con la saltellante Don’t wanna work che fanno capire di che pasta sono fatta questi Le Mans. Prima ho citato i Sinner proprio perchè con Addicted i Le Mans si avvicinano alle sonorità dei tedeschi.
Canzoni del calibro di Sex, Guitars, Rock ‘n’ Roll (riproposta in una versione finto live, come la clamorosa Shine On sul secondo disco dei Kuni), di Never wanna seey you cry (la classica slow-track AOR da ascoltare con la propria ragazza nei momenti intimi) e di Chain around the heart (bonjoviana fino al midollo) rispecchiano perfettamente la carica hard che queste band avevano.
I cori sono alti, la chitarre graffiano, le tastiere contornano il tutto…ragazzi questo è l’hard n heavy!!
1.Love Lies
2.Don’t Wanna Work
3.Love Is a Waste of Time
4.Never Wanna See You Cry
5.Addicted
6.Chain Around Your Heart
7.Bad Reputation
8.Life of Rock N’ Roll
9.Misunderstanding
10.Sex-Guitars-Rock N’ Roll
Brett Bloomfield bass
Derek Frigo lead and rhythm guitar
Peter Marrino lead vocals
Kenny Stavropoulos drums
Johnny Johnson rhythm guitar, keybords, vocals