Recensione: Lead Us To War

Di Daniele D'Adamo - 18 Giugno 2012 - 0:00
Lead Us To War
Band: F.U.B.A.R.
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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62

Se s’intende per ‘grindcore’ il ramo estremo dell’hardcore punk, come suggerito da una delle tante correnti di pensiero, allora i F.U.B.A.R. possono essere scelti, fra i tanti, per indicarne un concreto quanto efficace esempio.

La band olandese, che calca le scene dal 2001, giunge con questo “Lead Us To War” al secondo full-length che, dopo l’esordio con “Justification Of Criminal Behaviour” (2004), contraddistingue una carriera discografica piena zeppa di split con altre realtà similari (ATX, Matka Teresa, Catheter, Blood I Bleed, Splitter, Sylvester Stalyne, Lycanthrophy, K.S.K.). Una caratteristica, questa degli album ‘in compartecipazione’ tipica, appunto, dell’hardcore inteso nell’accezione più ampia del termine medesimo.

Caratteristica che va a braccetto con quella del dar luogo a dischi piuttosto brevi, quasi mai sbilanciati oltre la mezz’ora di durata, frammentati in parecchie canzoni o, meglio, mini-canzoni raramente superanti i due minuti: una carta d’identità in pratica perfetta per fissare le peculiarità dei F.U.B.A.R. e del loro “Lead Us To War”. Nella loro proposta, peraltro, è facile rinvenire archetipi di heavy metal, come in “The Demon Rose From Greed”, tali davvero da inquadrare la stessa nella famiglia grindcore, sì, ma più dalla parte dell’hardcore che del (death)grind. Nonostante ciò, tuttavia, il death metal non è certamente avulso da questo contesto e, difatti, si trova spesso e volentieri in certi rabbiosi growling vomitati da Luc (“Grief”), in alcuni riffing ‘zanzarosi’ tipici del brutal (“I Scream Protest!”) e in parecchie sfuriate del drumming di Paul (“Beasts As They Are”). Comunque sia l’impatto complessivo del combo di Weert, tenendo conto, anche, del supporto del rutilante e rombante basso di Bas, è davvero devastante. Malgrado il CD abbia, come detto, una lunghezza di soli ventotto minuti, il suo peso specifico è altissimo. Tale da far male, molto male. Brani come “The Iron Cage Of Hope” sono uno sfascio assoluto: violenti, veloci, vertiginosi anche se, forse, un po’ troppo caotici e quindi non intelligibili al 100%. A parte qualche raro rallentamento come accade in “Let Them Control”, il trend è inequivocabilmente diretto verso l’annichilazione, come dimostrano song tipo “Communication Into Nothing” o “Lead Us To War”.    

Oltre a questa veemenza sovraumana, a dire il vero, non c’è poi molto, però: forse è lo stile stesso a non concedere troppi spazi di manovra diversi da quelli soliti, ma i F.U.B.A.R., obiettivamente, non paiono volerci mettere molto del loro, per uscire da dei cliché ormai logori. L’esperienza da essi posseduta li rende in grado di elaborare un sound solido e tangibile, tale da non muoversi dalla personale strada stilistica pensata e realizzata, tuttavia pezzi come “The Curse Is Upon Us”, “The Nail Facing Downwards” o “Doomsday Has Crossed The Horizon” mostrano un po’ la corda in quanto a spunti d’originalità e/o tentativi d’innovazione. Il genere è quello, in sostanza, e non c’è verso che ci si sposti da esso nemmeno di un millimetro (“Damage Control”), cadendo qualche volta (“Scaring The Monsters”) nella trappola del ‘vecchio’, intendendo per tale termine il contrario (in negativo) di ‘old’ o, perlomeno, ‘vintage’. Questa coerenza artistica, se da un lato può far piacere ai puristi della foggia musicale, dall’altro rischia di annoiare chi, magari, si aspetta qualcosa di più, nel 2012, da chi raggiunge, comunque, un contratto con una label seria e di buon livello professionale come l’Hammerheart Records.

“Lead Us To War” è un’opera perfettamente in linea con gli standard qualitativi pretesi dal mercato internazionale del metal estremo ma, per i suoi scarsi rilievi artistici, si deve ritenere adatto solo e soltanto ai più affezionati (e nostalgici) amanti del genere.  

Daniele “dani66” D’Adamo

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Tracce:
1. Everything Is Fucked Up Beyond All Recognition 0:27
2. The Demon Rose From Greed 4:02
3. Grief 0:52
4. I Scream Protest! 1:07
5. Beasts As They Are 1:29
6. Requiem For Peace 0:45
7. Dysfunctional Parts Of The Machine 1:01
8. The Iron Cage Of Hope 1:19
9. Let Them Control 0:56
10. Communication Into Nothing 1:59
11. Lead Us To War 0:51
12. Worst Unfolding Tragedy 1:05
13. The Curse Is Upon Us 0:31
14. The Burden On The Back Of The Unknown Men 1:28
15. The Nail Facing Downwards 1:04
16. Flip The Coin 1:13
17. Doomsday Has Crossed The Horizon 1:08
18. Misplaced Faith 1:43
19. Damage Control 1:08
20. The Doom Tornado 1:19
21. Scaring The Monsters 1:42
22. The Sting Of Our Collective Conscience 1:16       

Durata 28 min.

Formazione:
Luc – Voce
Mark – Chitarra
Bas – Basso
Paul – Batteria
 

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