Recensione: Legacy
Trent’anni, trenta lunghi anni di Girlschool. La più longeva band HM di sole femminucce della storia del genere giunge a questo traguardo, probabilmente inaspettato per molti scettici, se si pensa che a cavallo fra la fine degli anni Settanta e i primi Ottanta le Scolarette inglesi erano considerate dalla critica per lo più come la risposta in gonnella e reggiseno ai truci Motorhead, che allora stavano scalando vertiginosamente le charts d’oltremanica. Quindi una trovata commerciale, o poco di più. La storia, invece, ha poi dato ragione a Denise Dufort e socie, lasciando viceversa capitolare, di volta in volta, i fenomeni commerciali del momento: Runaways, Rock Goddess e Vixen. Rispetto alle tre band superlaccate e strafi**e appena citate, le Girlschool non hanno mai potuto vendere, per evidenti limiti oggettivi, all’immaginario maschilista e macho dell’heavy metal, un prodotto civettuolo ed ammiccante.
Si sono quindi sempre comportate da maschiacci fin dall’inizio, lasciando negli armadi – se mai l’avessero avuta – la lingerie sexy, presentandosi in Denim and Leather, risultando fin da subito a loro agio e credibilissime, proprio perché nella loro mise più naturale. La frequentazione di band HM brutte, sporche, rozze e cattive come Saxon, Motorhead e Angel Witch le ha poi sdoganate definitivamente dall’universo fatto di decolleté, pizzi e tacchi a spillo. Demolition (1980) e Hit and Run(1981) confermano la killing attitude delle Nostre, a colpi di ottime posizioni di vendita soprattutto nel Regno Unito. Segue il periodo aureo sublimato dall’Ep St. Valentine’s Day Massacre insieme con Lem&Co. e poi il lento, lungo e inesorabile declino, segnato da cambi di line-up, scioglimenti temporanei e notizie di gossip puro, come quando si scopre la relazione sessuale fra la chitarrista Chris Bonacci e la bomba sexy supermaggiorata Samantha Fox. Passa il tempo, purtroppo viene a mancare il 20 giugno del 2007 la chitarrista Kelly Johnson per un tumore alla spina dorsale ma le Girschool resistono, fra qualche impennata mista ad album mediocri e concerti che comunque “tirano” quanto basta per farle sopravvivere, fino a oggi, data di uscita del Loro ultimo full length.
Legacy parte come meglio non potrebbe: Everything’s the Same mostra i muscoli grazie a chitarre sferraglianti, “aperte” come ai bei tempi e un songwriting ispirato che contiene tutti gli elementi cardine del Girlschool-sound. I pezzi successivi, ahimè, sentenziano senza appello che finché le dolci donzelle rimangono all’interno di territori “Classic” (From the Other Side, Still Waters e Don’t Mess Around) si difendono ancora abbastanza abilmente con le unghie, ma nel momento in cui sbragano attraverso soluzioni moderniste (I Spy in entrambe le versioni), con parziale eccezione per Whole New World, certificano inesorabilmente il Loro mancato feeling con il genere. Viceversa infiammano come ai bei tempi quando si dedicano a brani meno impegnativi (Spend Spend Spend, Just Another Day e London) o nel momento in cui pestano come abbisogna nella molto ben riuscita Zeitgeist.
Legend è il sacrosanto tributo a una leggenda vera come Kelly Johnson, carina nei modi come nell’aspetto, al quale umilmente mi associo, con una lacrima che stento a contenere e il cuore in gola, così come Metropolis risulta la cover abbastanza riuscita del brano dei Motorhead, con Fast Eddie Clarke alla chitarra in qualità di special guest, durante il solo centrale. Don’t Talk To Me, con Lemmy a tutto campo, appare un brano delle Teste di Motore al 100%, che si differenzia dal gruppo di Mr. Kilmister solo per il fatto delle voci femminili all’interno del coro mentre Emergency si conferma straclassico delle Nostre quattro eroine, spaccando alla grande oggi come nel 1980, quando uscì sull’album Demolition.
In conclusione Legacy segna un traguardo davvero invidiabile, se non a livello musicale senza dubbio in termini di coerenza e attitudine, quindi sempre e comunque Long Live Girlschool. Va sottolineato che la moltitudine di ospiti vari e illustri convocata per il trentesimo anniversario, come specificato nelle note della tracklist, di fatto, incide solo a livello di firma.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Tracklist:
01. Everything’s the Same (featuring Kelly Johnson on percussion – her ashes)
02. From the Other Side
03. I Spy (Girlschool Mix)
04. Spend Spend Spend (featuring J.J. French – guitar solo)
05. Whole New World (featuring Neil Murray – bass, Phil Campbell – guitar solo)
06. Just Another Day (featuring Phil Campbell – lead guitar solo)
07. Legend (featuring Neil Murray – bass)
08. Still Waters
09. Metropolis (featuring Fast Eddie Clarke – guitar solo) (Motorhead cover)
10. Don’t Mess Around (featuring Eddie Djeda – guitar solo)
11. Zeitgeist
12. Don’t Talk To Me (featuring Lemmy on bass, vocals and triangle)
13. I Spy (Dio/Iommi Mix) (featuring Ronnie James Dio on vocals, Tony Iommi – lead guitar)
14. London
15. Emergency
Line-up:
Denise Dufort – drums
Enid Williams – bass
Kim McAulliffe – vocals/guitars
Jackie Chambers – lead guitar