Recensione: Legend of the Forgotten Reign – Chapter 5: A New Era Begins

Di Luca Palmieri - 20 Novembre 2008 - 0:00
Legend of the Forgotten Reign – Chapter 5: A New Era Begins
Band: Kaledon
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
76

Dopo la dipartita dello storico cantante Claudio Conti i romani Kaledon non si sono dati certo per vinti, e forti dell’ingresso di Marco Palazzi che (come vedremo in corso di recensione) ha elevato non di poco il livello qualitativo della band hanno concepito e dato alla luce il capitolo 5 della saga del Regno Dimenticato.

Il titolo, che probabilmente ha un significato che va oltre la descrizione della storia raccontata nei testi, descrive la nuova era che aspetta i Kaledoniani, ormai orfani dello storico e amato sovrano Antillus che ha passato i suoi gradi, prima di morire, all’eroico Daeniel. Il drago buono è morente sul campo di battaglia, e come suo ultimo atto confida a Daeniel che la mostruosa creatura uscita dal ventre di Azrael in realtà sta raccogliendo i poteri dei demoni inferi per continuare il suo antico obiettivo. Ancora una volta, i Kaledoniani devono imbracciare le armi e contrastare le forze del male.

Venendo alla musica, le pomposità power degli scorsi quattro dischi sono state relativamente allontanate in favore di uno stile molto più hard-rockeggiante che ben si incastra nel timbro vocale del nuovo cantante, poco “usignolo” e molto più caldo, a tratti davvero simile a Sua Maestà Ronnie James Dio. Non mancano di certo le cavalcate in doppia cassa tipiche dei romani, ma è la varietà a farla da padrone nel Chapter V.

Il disco si compone di dieci tracce più due bonus riservate al mercato giapponese, ma vi invito caldamente a recuperare una copia orientale dell’album; ne vale davvero la pena.

A new man” ha il compito di aprire le danze; i cori inneggianti a Daeniel ci portano verso un pezzo massiccio e zeppo di hammond, una mid-tempo rocciosa sulla quale risalta la voce enormemente espressiva di Marco Palazzi e un riffing, come si diceva in apertura, squisitamente 70’s. Un pezzo che di certo sarà un punto di riferimento per i live della band. Segue, inaspettatamente, “A wounded friend“, una ballata sognante e soffice, dove nel ritornello risulta facile e simpatico notare la partecipazione al coro di Monica Ward (per chi non lo sapesse, Monica è la doppiatrice italiana di Lisa Simpson). “Mozul” inzia coi synth e si apre poi in una sfuriata di Folchitto con doppia cassa per poi sfociare in un chorus arioso e pacchianissimo. “Undeads again” parte con atmosfere lugubri e tenebrose per poi esplodere in una power-song che trova il suo miglior spunto nel chorus, epico e davvero ben riuscito; da menzionare anche una ottima sezione assoli. Quando sembra che la canzone si chiuda ecco inaspettatamente arrivare un assolo di minimoog sostenuto da un pattern tellurico di batteria. Chiusura a sfumare, e si passa a “The end of the green power“, canzone ben fatta, ma troppo anonima, nella quale brilla solo la sezione assoli. “A flash in the sky” riporta i nostri ai sapori hard rock; ottimo lavoro di Daniele Fuligni ai synth, che arricchiscono con suoni particolari un brano cadenzato e decisamente easy-listening, ottimo anche il suo lavoro in fase solistica. “Great migthy light” è una strumentale decisamente veloce e atmosferica, in cui si alternano parti incalzanti in doppia cassa a stop&go sostenuti dalle tastiere. “Greatest Heart” sembra ripartire da dove aveva chiuso la precedente; un discreto pezzo in stile power non ottimamente riuscito, se non nella sezione assoli lunghissima di Alex Mele. Ma ecco che, alla traccia nove, arriva finalmente il capolavoro del disco: “The God Beyond the Man“. Un pezzo fuori dal tempo, dai clichè, dagli stili; perfetto in ogni sua parte, nell’intro dispari di tastiere, nella strofa caldissima, cantata da un Marco Palazzi totalmente entrato nella parte di Daeniel, nel chorus epico e glorioso e negli assoli perfettamente incastrati nella musicalità del brano. Cavalli al galoppo, e ultima traccia del disco: “Return to Kaledon“, altro pezzo power che chiude il platter rimandando l’ascoltatore al prossimo capitolo.

Come dicevo in apertura, la versione giapponese del disco contiene due bonus track, le cover di “Neon Knights” e “We will rock you“. Nella cover sabbathiana Marco Palazzi dimostra benissimo quanto la sua voce sia sovrapponibile a quella del mostro sacro Dio, e la cover stessa mantiene quasi del tutto fedelmente l’arrangiamento originale; stesso discorso non si può fare per la cover dei Queen, dove il tutto viene rivisto in chiave metal, dando alla canzone un gusto simpatico e ben riuscito.

Chapter V è stato registrato agli Outer Sound Studios a Roma, e dal punto di vista della produzione trovo che sia un prodotto dignitoso e in un buon formato, anche se in fase di missaggio avrei gradito un maggiore risalto alle chitarre. Buona la resa dei cori e delle parti vocali; ottime le scelte di suoni per le tastiere, un pò meno la compressione della batteria, il volume della cassa in alcuni brani è leggermente più alto rispetto al resto del kit.

I Kaledon hanno saputo rimodernarsi, e forti di un apporto dal punto di vista della vocalità maggiormente professionale han pubblicato un album di tutto rispetto. Di certo non una pietra miliare della storia del metal italiano, ma di sicuro Chapter V è un prodotto che le orecchie libere da pregiudizi sapranno apprezzare e godersi. Complimenti ai Kaledon, e in bocca al lupo per il futuro.

Luca “NikeBoyZ” Palmieri

Tracklist:
1. A New Man 
2. A Wounded Friend 
3. Mozul 
4. Undeads Again 
5. The End Of The Green Power 
6. A Flash In The Sky 
7. Great Mighty Light (instrumental) 
8. The Greatest Heart  * MySpace *
9. The God Beyond The Man  * MySpace *
10. Return To Kaledon  * MySpace *
Bonus Tracks:
11. Neon Knights (BLACK SABBATH cover)
12. We Will Rock You (QUEEN cover) (speed version) * MySpace *
Bonus DVD:
* “The God Beyond The Man” video clip
* Chapter 5 Making Of: Documentary
* Picture Gallery
* “Clash Of The Titans” live bootleg with Marco Palazzi
* “A Wounded Friend” and “Return To Kaledon” video karaoke version

Ultimi album di Kaledon

Band: Kaledon
Genere:
Anno: 2012
65