Recensione: Legends From Now And Nevermore
Dopo un demo cd intitolato “Kings Who Die” questi cinque musicisti di Hannover arrivano al contratto con un guru del power metal come Limb Schnoor che offre loro il supporto della sua etichetta e i suoi studi di registrazione, di certo i Galloglass partono favoriti in un debutto discografico che per le altre band rappresenta sempre un momento critico specie se si parla della scena Power europea ormai sovrapopolata e satura di formazioni più o meno valide.
Di malelingue e invidie nei confronti di questi tedeschi ne ho sentite fin troppe, anche e sopattutto da chi sempre più spesso non ascolta i dischi e li giudica a priori, restando sempre con i piedi ben incollati a terra non mi pare giusto mettere il naso in questioni di cui non si conosce la sostanza, e in questo caso, il reale valore di un gruppo, e non lo si è minimamente seguito dai suoi esordi.
Olaf Reitmeier, uno che conta nel giro, perchè ha firmato la produzione di platter dei Kamelot e dei solisti di Luca Turilli, anche se molti sedicenti esperti non sanno nemmeno di chi sto parlando, si accolla l’onere di produrre questo esordio e lo fa nel suo stile classico, con una predominanza chitarrisitca ruvida e piena di energia, rare inserzioni astutissime a base di viole irlandesi, una sezione ritmica mai troppo poderosa ma comunque martellante per dare dinamismo al disco, un cantato lontano da gorgheggi inarrivabili del power classico tedesco, più incentrato su un vocalismo diretto, magari un poco più sporcato dove serve e un minimo più pulito nei ritornelli, insomma uno come Reitmeier è quel personaggio che ti auguri di trovare al momento di registrare un disco metal, un vero maestro.
I Galloglass suonano power metal, non facciamone una questione, non sono un gruppo particolarmente innovativo, diciamolo chiaro, e per molti questo è il classico disco da non degnare nemmeno di uno sgurado per una serie di ottimi motivi; ma non si deve escludere il fatto che a me piace inquadrare un gruppo per quello che suona, e non in base a quello che suonano gli altri, anche se oggi ci sono centinaia di band power attive in Europa.
Così, per quello che mi riguarda, l’attenzione nei confronti di questo esordio è massima, e dalle prime note del disco mi rendo conto della maturazione dei Galloglass se si considera il demo di cui sopra, l’iniziale “Dragons Revenge” è un brano incentrato su melodie crescenti ed epiche che si gurda bene dallo sconfinare nel power sinfonico pur garantendosi un refrain epico e veloce, di velocità e grinta i nostri ne hanno molta e queste caratteristiche consentono loro di suscitare un certo interesse anche in ascoltatori ormai usi a sonorità come queste, chiamatela ispirazione se vi piace.
Migliore la seconda “Ancient Times” che ha dalla sua un fondamento chitarristico più essenziale, il gruppo mi pare più a suo agio nel normale contesto sonoro basato sulla coppia di chitarre, sul basso e la batteria, evitando tastiere e parti sintetizzate di cui in questo platter nemmeno l’ombra, insomma i Galloglass scelgono la via più snella al power metal e questa scelta ha tutto il mio consenso.
Belle le melodie di “A Wintertale” che si incentra sulle tematiche oscure e piuttosto introspettive care a gruppi come i Sonata Arctica, i Galloglass però non si lasciano forzare la mano e restano nei loro stilemi convincenti e credibili senza eccedere in velocità o virtuosismi eccessivi.
Ma i nostri sanno anche rimescolare bene le carte in tavola, la title track e la successiva “The Conjuring” hanno l’impostazione più rocciosa del metal a stelle e striscie che non dimentica riff quadrati e maggiormente appesantiti a scapito del solito crescente andamento power a cui tutti siamo abituati.
“Crusade of the Damned” già presente sul demo e “The Last Stand” mettono fine a un platter più che rispettabile, un cd questo “Tales From Now And Nevermore” che di certo non cambierà il mondo del metal europeo, ma che promette dei solidi riscontri da parte dei Galloglass se non altro da parte di chi ama il power tedesco meno architettato, vedasi primi Blind Guardian.
Immagino comunque che questo disco possa spaccare abbastanza di netto l’opinone del pubblico e consiglio prima di tutto di andare sul sito della band per scaricare vari mp3 dei Galloglass e poi di farsi una idea.
Tracklist:
1. Dragons Revenge
2. Ancient Times
3. A Wintertale
4. Remember the Fire
5. Legends from Now and Nevermore
6. The Conjuring
7. Eye to Eye
8. Crusade of the Damned
9. The Quest