Recensione: Lesson One
Dietro al nome The Stuff si celano due personaggi di rilievo della Nwoihm, ovvero il drummer Gianni Lorenzini – Rex Inferi, Midway, Danger Zone, quelli di Bologna, da non confondere con l’ultima creatura di “Spino”, ex Vanexa – e Giovanni Vernocchi che, a Bellaria in provincia di Rimini, dà vita alla band fin dall’inizio degli anni Ottanta, dedicandosi ad essa sopravvivendo a miriadi di cambi di line-up e difficoltà assortite, senza mollare mai. Il girovagare del batterista, nonostante alcune soddisfazioni di rilievo, in realtà porta più a delusioni e amarezze tanto che a un certo punto il Nostro decide di ritornare sulle sponde amiche del mar Adriatico e ricompatta insieme al vecchio pard la formazione dei The Stuff, che si completa con Bruno Bertozzi alla voce e Davide Giagoni al basso.
I quattro decidono una volta per tutte di mettere su Cd quanto fatto in tanti anni di storia e Lesson One prende forma dopo tre giorni intensi fra studio, registrazioni in diretta e sonno perso. Come spesso accade a uscite storiche di questa natura è la Crotalo/New LM Records di Luigi Mazzesi a dare fiducia al prodotto: una chicca obbligatoria per lo zoccolo duro dei fan dell’ondata hard’n’heavy italica degli Eighties.
Dodici sono i pezzi contenuti nel disco, grondanti da sano e fumigante Rock’N’Roll sporco e arrochito dagli stravizi di quasi tre decadi. Il tutto suonato e concepito senza strafare, ma con i “pezzi”, fuoriusciti da quel songwriting che fa di un dischetto ottico un’opera d’arte, a suo modo e con le dovute proporzioni. Fra Ac/Dc, rimandi agli anni Settanta e l’imprescindibile muro sonoro che si scatena dalla “presa diretta” i The Stuff consegnano agli annali un album fresco, vero e maturo, senza tante menate ma con tonnellate di rabbia ed energia.
Un dato è certo, se alcuni fenomeni ultracelebrati d’oltrefrontiera – alcuni di Loro tenuti e rimessi insieme con lo scotch – ormai asfittici e senza idee fossero usciti con Lesson One i vari soloni dei quotidiani generalisti avrebbero alzato il Loro pesante deretano per scomodarsi e pubblicare titoloni a nove colonne sulla rinascita del R’n’R stradaiolo.
A livello di grafica, seppur senza effetti speciali o fuochi d’artificio, Lesson One si presenta con una copertina interna della back sleeve intrigante: in mezzo a un ammasso informe di mozziconi di sigaretta si staglia l’interno di un tappo a corona con il monicker della band mentre il titolo del disco giace su quello che è rimasto di una Camel. Rispetto alla copertina scelta, personalmente non avrei avuto nessun dubbio a utilizzare quella sopradescritta ma, si sa, alcune logiche giustamente cozzano con certa morale, indi…
Lesson One?
Ah, Yeah!
Stefano “Steven Rich” Ricetti
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Tracklist:
1. Sound Of The Wind
2. Easy Noise Revolution
3. F.A.D. To Kill
4. Another Perfect Slaughter
5. People To The Party
6. The Red Joy
7. Lesson One
8. Dark Stone
9. F.P. And B.
10. Pachiderm Creature
11. Wall Without Color
12. Ain’t No Place
Line-up:
Giovanni Vernocchi – Guitar
Bruno Bertozzi – Vocals
Gianni Lorenzini – Drums
Davide Giagoni – Bass