Recensione: Life Erazer
Nonostante la mia tenera età appartengo alla schiera dei nostalgici, e non l’ho mai nascosto; e come probabilmente molti di voi, anch’io sono stato folgorato quando seppi che nei Soulreaper militavano due ex-Dissection. Ma se oggi fossi qui alla ricerca del gruppo che riporterà in vita le gesta del noto combo svedese, il voto che vedete a fondo pagina sarebbe assolutamente diverso… I Soulreaper non vogliono nella maniera più assoluta essere il proseguimento di un simile discorso, e valutarli in tale senso sarebbe una grossissima cantonata; vi prego dunque di dare una chance a questo cd per quello che è, ossia un ottimo esempio di come si possa suonare Death metal.
Certo, non è facile scordare l’inutile e poco convincente esordio di questa band (Written In Blood), ma ora le cose sono cambiate, eccome! Chiudete quel capitolo, ricominciate da zero, preparatevi ad accogliere Life Erazer come una sorta di esordio e di nuova sensazione; tutti tornano a suonare in maniera cosiddetta old style, bene, anche a loro è concessa questa opportunità, e quello che dimostrano è di saperlo fare con molta più maestria della maggior parte dei loro colleghi. Ogni brano di questo lavoro è un vero e proprio omaggio allo splendore del death metal americano di miglior fattura, con palesi spunti ‘rubati’ ai maestri Morbid Angel. Ma non mancano i motivi per meravigliarsi, perchè ridurre la loro musica a fotocopia è impossibile.
Grandissima è infatti la capacità che dimostrano di saper unire il classico stile ultra-veloce e uncompromising a delle partiture melodiche, dove la militanza nei Dissection si fa sentire. Bè, il connubio è riuscito alla grande! Nell’iniziale “Godless Reaper Of Souls” subito le chitarre ci mostrano come tutto ciò sia possibile, e riescono a lavorare sui punti di comunanza tra i due diversi stili per lavorare su una formula certo non inventata di sana pianta, ma comunque efficace. Ma non è qui che raggiungiamo la massima compattezza, quanto in “Blood Chapter”, per esempio: un eccezionale mid-tempo in cui tutte le diverse sfumature della musica dei Soulreaper emergono piuttosto palesemente, in primis la capacità compositiva di cui ho parlato poco fa.
Fortunatamente il gruppo non calca troppo la mano sulla propria impronta melodica, evitando di scadere in improbabili scopiazzature. Questa rimane sostanzialmente un’aura che permea tutto il cd in maniera molto discreta, abbellendolo in maniera che definirei raffinata e conferendogli uno stile piuttosto personale. In “Pain Within” il gruppo trova uno dei massimi momenti d’ispirazione di tutto il lavoro, dimostrando di saper gestire perfettamente anche canzoni basate su tempi medi, ancora una volta con un occhio di riguardo verso i già citati Morbid Angel (una presenza che è così presente in questo album da non poter non essere citata in continuazione).
L’unica cosa che può ‘giustificare’ una delusione nei confronti di questo cd è un’aspettativa sbagliata, che vi porti a pensare di trovarvi davanti ai Dissection della nuova era; tolta di mezzo questa convinzione, vi rimarrà solo grandissima musica. E’ impossibile lodare gruppi come Diabolic e non riuscire ad apprezzare questi svedesi la cui unica colpa è di aver militato in un gruppo miracoloso. Non si può stroncare un lavoro completo e bellissimo come Life Erazer solo per la pigrizia di catalogarlo a priori come il successore di un Written In Blood certo deludente. Date giustizia ad un album che ne merita in abbonzanza, lasciatevi andare ad un ascolto libero da pregiudizi, e vi troverete a contemplare uno dei migliori esempi di Death metal oggi in circolazione. Un’altra conferma di questa annata, il 2003, che per questo genere si sta rivelando veramente ottima…
Matteo Bovio
Tracklist
01. Intro / The Unholy
02. Godless Reaper Of Souls
03. Son Of The Dead
04. Static Darkness
05. Life Erazer
06. The Slow Fall Of Death
07. Transcending The Fall
08. Blood Chapter
09. Devil’s Speech
10. Pain Within
11. Fall From Grace (bonus track on digipack)