Recensione: Light Of A New Day
Ci sono momenti in cui, più che mai, sono fiero di essere italiano.
Ci sono momenti in cui, il pensiero di appartenere musicalmente ad una sorta di “terzo mondo” si fa sempre più distante, lasciando spazio alla speranza che questo limbo, creato dalla superficialità e dall’ignoranza, svanisca in favore di un futuro artistico più radioso per la nostra penisola.
Ci sono momenti in cui mi sembra di scorgere la “luce di un nuovo giorno”.
Tornano, a distanza di tre anni dal loro precedente lavoro, i Myland, band nostrana che ottenne un ottimo risultato con quel “No Man’s Land” al quale parteciparono in veste di ospiti, personaggi del calibro di Kee Marcello e Tommy Denander.
La band, capitanata dal batterista Paolo Morbini, ci propone un rock di classe, uno sfavillante AOR dove ogni cosa è formalmente perfetta: i suoni, gli arrangiamenti, i soli e la voce, il tutto senza apparire forzatamente “finti” o tantomeno “studiati”.
Quello che lascia davvero abbagliati – tanto per restare in tema di luce! – è la disarmante naturalezza con la quale il gruppo ci presenta un disco ai limiti della perfezione, portandoci paradossalmente a chiedere il perché nessuno lo abbia composto prima di loro.
Il brano posto in apertura, “Living In The Magic” è assolutamente esplicativo sulla qualità indiscutibile del CD.
Il nuovo singer Franco Campanella (che sostituisce Guido Priori), è immediatamente sugli scudi, spingendo come un motore propulsivo il sound della band, ora decisamente più rock e bluesy.
Il cantante, dotato di una voce meno squillante del suo predecessore, è una sorta di Lou Gramm tricolore, con quel timbro maggiormente “maschio” e profondo, che va ad arricchire ulteriormente una proposta già ottima ed intrigante.
Difficile descrivere il disco, in quanto oggettivamente, non vi è nulla “fuori posto” e al contempo niente che sia erga al di sopra del tutto. Non esistono “highlights” semplicemente perchè “Light Of A New Day” è spudoratamente bello nella sua “lucente” omogeneità.
Citiamo allora “Love Hurts So Bad”, con un’interpretazione vocale strappa-applausi, così come la successiva “Never Care Of The Future”, con una tastiera onnipresente e un arrangiamento perfetto e trascinante, o ancora “Never Stop Screaming Rock”, un vero inno da stadio che ci catapulta indietro di almeno vent’anni con un solo refrain.
“Fire Burns Desire” ricorda non poco i Boston, ma…signori, questi musicisti elaborano solo i loro ascolti, le loro passioni, facendole proprie e riproponendole con il gusto e la sensibilità che solo i grandi possiedono.
Hox Martino, si conferma un maestro della sei corde, capace di dosare gusto, tecnica, feel e personalità, arricchendo ogni brano con arrangiamenti chitarristici stupendi e soli memorabili.
Le coordinate stilistiche ormai le avrete capite, così come i (soliti, innegabili e immancabili) riferimenti: Toto, Foreigner e Journey (tra gli altri..ovviamente, viste le moltissime sfumature del sound dei Myland).
Il CD è mixato da Marco Barusso, il quale vanta collaborazioni con numerosi musicisti della scena nostrana ed internazionale come: Eros Ramazzotti, Lacuna Coil, Ville Valo, 30 Seconds To Mars, Elio e Le Storie Tese, Exilia e 883 (?!?).
Potrei annoiarvi proseguendo un esame track by track assolutamente noioso, perché…suvvia ammettiamolo, è molto più divertente recensire dischi pessimi, infarcendo le recensioni di battute e doppi sensi, sperando di allietare voi amici e strapparvi quanto meno un sorriso.
Qui è diverso. Molto.
Qui si spera che voi capiate (e lo farete, ne sono certo) che in Italia abbiamo veri e propri artisti, da supportare e non sopportare.
Come diceva un nostro fratello ormai scomparso (R.I.P. Chuck): supportate la musica, non le chiacchiere.
Discutine sul forum nel topic dedicato ai Myland!
Tracklist:
01. Living In The Magic
02. Love Hurts So Bad
03. Never Care Of The Future
04. Flying Higher
05. In Your Eyes
06. Dancing In The Moonlight
07. Never Stop Screaming Rock
08. Hey You
09. Shattered Dreams
10. Fire Burn Desire
11. Wherever You Go
12. Stand Up Tonight
Line Up:
Paolo Morbini: Batteria
Hox Martino: Chitarra
Franco Campanella: Voce
Davide Faccio: Tastiere
Fabian Andrechen: Basso