Recensione: Lightning Strikes Twice
Quanto ci sarà di genuino e quanto di calcolato in questo inatteso ritorno degli angelici gemelli Nelson alle sonorità d’inizio carriera?
Interrogativo di peso e quesito inevitabile dopo un attento ascolto del nuovissimo “Lightning Strikes Twice”, album che, proprio come il fulmine opportunamente evocato dal titolo, ci riconsegna d’improvviso la coppia di biondi rocker statunitensi nelle vesti in cui avevamo imparato ad apprezzarli con particolare simpatia circa vent’anni fa, epoca della pubblicazione del mirabolante debutto, distillato di melodie orecchiabili e suoni AOR molto vicini al capolavoro, intitolato “After The Rain”.
Svaniti dalle scene ormai da una decina d’anni (ultimo titolo accreditato, il tributo al padre Ricky Nelson, “Like Father, Like Sons” del 2000), i due fratelli, protagonisti di una carriera sempre vissuta all’ombra dei primitivi successi mai più ripetuti, ricompare, infatti, proiettata alla riscoperta di suoni ed umori smarriti da lunghissimo tempo, a vantaggio di una formula stilistica che aveva preferito orientarsi su territori maggiormente affini ad una sorta di country-pop dai toni parecchio ammorbiditi.
Una folgorante manifestazione su antichi sentieri che, concediamocelo, forse può apparire un po’ sospetta, ma che, in ogni modo, non può che suscitare parecchia attenzione presso i fan della prima ora, allertati dalla possibilità di riascoltare su composizioni spensierate e solari, due musicisti dall’indubbio e comprovato talento. Una caratura artistica superiore, restituita alle ariose atmosfere del più classico e frizzante rock melodico, che ancora si mostra capace di richiamare, come per magia, sensazioni pronte a librarsi con il medesimo appeal e la stessa piacevole armoniosità di un tempo trascorso e quasi remoto.
In occasioni come queste, pur evitando di lasciarsi contagiare da facili entusiasmi, il volo della memoria non può che rivelarsi appagante e foriero di qualche bella soddisfazione. Certamente fuori luogo citare termini scomodi e fuorvianti, paragonando la nuova opera dei Nelson Twins a qualcosa di lontano e probabilmente fuori portata come il celebre debutto. Forse più opportuno parlare invece di “Lightning Strikes Twice”, riferendo di un disco assolutamente piacevole all’ascolto, molto votato all’easy listening, scorrevole e persin delizioso in alcune parti.
Il piacere di ritrovare i Nelson alle prese con un rock ricco di solarità e dai toni assolutamente spensierati si concretizza sin dalla scintillante opener “Call Me”, melodia che sembra quasi un estratto dell’eccellente “After The Rain”. Una partenza in grande stile per un disco che via via, rivela un profilo capace di miscelare classe innata e gusto per le armonie facili e spontanee, costruite con un approccio che non lascia mai trasparire svogliatezza o inutile “piacioneria”, mantenendo piuttosto, una costante e significativa genuinità, che dissipa dopo pochi passaggi ogni dubbio sull’autentico valore artistico di questo insperato come back.
La tracklist si offre con una generosa imbottitura di brani da classico airplay, spingendo a più non posso sulle doti di scorrevolezza e fluida orecchiabilità. Le rombanti e cadenzate “Day By Day”, “Ready, Willing And Able” e “Come”, mostrano l’intatto spirito rock n’roll dei fratelli Nelson (ottimo lo smulinare della chitarra di Gunnar), mentre il pregevole tempo medio “How Can I Miss You”, inizialmente drammatico e sentito pezzo slow, pronto a mutare in un lesto e scattante rockabilly con tanto di pianoforte d’accompagnamento, sottolinea, di contro, verve e voglia di non appiattirsi su schemi troppo canonici e prestabiliti.
I Nelson che forse preferiamo, sono tuttavia quelli iper melodici ed ispirati di tracce vitali ed ariose come “You’re All I Need Tonight”, “In It For The Money”, “Change A Thing” e “When You’re Gone” (molto gustose le chitarre “Bostoniane” di quest’ultima), viaggi costieri a bordo di una corvette scoperta, piuttosto che divertite incursioni sul boulevard losangelino, in pieno stile “american dream” anni ottanta.
Lo “zucchero” necessario per un album AOR che possa definirsi d’ottimo livello, è poi ben distribuito dalle bonjovanie “To Get Back To You” e “Take Me There”, mentre i toni notturni e leggermente sperimentali della conclusiva “Kickin’ My Heart Around”, traghettano il disco verso un finale moderno e dai risvolti che possiamo supporre simbolici, a testimoniare forse l’excursus artistico di una coppia di musicisti ripartita dalle proprie origini per giungere, vent’anni dopo, ad una forma sonora che nel prossimo futuro, potrebbe avere in effetti le sembianze di quest’ultimo frammento. Un melodic rock corposo, cromato ed evoluto, dai toni non eccessivamente “aperti”, ma in ogni modo, sempre scorrevole e di veloce assimilazione.
Convincente, carico d’energia positiva, ben suonato, comunicativo, fresco e divertito.
Un ritorno davvero d’alto profilo per i gemelli Nelson, nuovamente vicini ai livelli d’eccellenza sperimentati solo nei primi anni di carriera con il già più volte citato best seller “After The Rain” ed in parte con il successivo “Because They Can”.
I tempi sono differenti e le vendite non saranno mai più tali da proiettare Matthew e Gunnar in vetta alle classifiche di mezzo pianeta. Tuttavia, un come back come “Lightning Strikes Twice” lascia davvero ammirati e speranzosi per quello che potrebbe essere una sorta di nuovo inizio e l’avvisaglia di una ritrovata identità che ci auguriamo in futuro, foriera di altra grande musica.
Frontiers Records, etichetta responsabile del rilancio, sembra crederci molto (in programmazione a breve, l’uscita d’altri due titoli per i gemelli americani: una collezione di demo tratti dal debut album ed un live, testimonianza dello stesso periodo), ed i fan della prima era non sperano di meglio.
Nel frattempo, “Lightning Strikes Twice” si conferma album di primissima fascia, davvero consigliabile a chiunque abbia a cuore i suoni caldi ed amichevoli del classico melodic rock di stampo statunitense.
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Tracklist:
01. Call Me 4:13
02. Day By Day 4:09
03. Ready Willing And Able 4:10
04. How Can I Miss You? 4:58
05. You’re All I Need Tonight 4:07
06. To Get Back To You 5:51
07. When You’re Gone 5:34
08. Take Me There 4:41
09. Come 3:33
10. In It For The Money 4:29
11. Change A Thing 3:40
12. Kickin My Heart Around 4:38
Line Up:
Gunnar Nelson – Voce / Chitarre
Matthew Nelson – Voce / Basso
Con:
Gary Corbett – Piano / Tastiere
Brian Burwell – Batteria
David Morgan – Piano / Cori
Steve Lukather – Chitarra su “To Get Back To You”