Recensione: …Like a Jackal
I Jackal sono un gruppo napoletano intento a suonare un puro e semplice Heavy Metal senza troppi fronzoli. C’è poco da dire, i nostri devono essere autentici seguaci di quelle band che resero così grande ed importante il british sound degli anni che furono. Sono infatti pricipalmente act della NWOBHM che influenzano il gruppo in questione, band come Saxon ed Iron Maiden su tutte.
A dimostrazione da quanto da me affermato troviamo l’opener Jackal, una fast song che fa il verso ai primi Saxon (Wheels of Steel/Denim and Leather era). La band dimostra di aver raggiunto un distinto livello tecnico e la padronanza con cui i vari strumentisti mettono su il potente e veloce muro sonoro ne è autentica testimonianza. La successiva The Age Of the Beast, introdotta da un delicato arpeggio, si rivela essere una song più pacata della precedente. Il suo cadenzato andamento portato avanti da un rifffing potente e granitico riporta ad antichi fasti di memorie marcate Angel Witch mentre con la successiva Torquemada la band ritorna sui ritmi veloci ed aggressivi che ne avevano caratterizzato le prime battute. Il brano, dall’andamento sostenuto, scorre via scandito addirittura da un ottimo ed avvincente refrain. L’ottima Electric Wall, che fa il verso ai Judas Priest (Screaming of Vengeance era?), si snoda su di un roccioso tappeto di riff che accompagna l’ottima prestazione vocale del singer mentre il compito di chiudere il disco è affidato alla trionfale marcia portata in auge dal marziale incedere della splendida Rise From The Dust (che fa il verso ai Black Sabbath di RonnieJamesDio), lunga ed articolata suite addirittura dal flavour epico scandita da un cadenzato andamento musicale. Bellissimo il delicato intermezzo centrale (alla Battle Hymns) preludio all’ottimo assolo intento a precedere una nuova e devastante carica di riff potenti e granitici.
Ragazzi i Jackal ci sanno fare. Con una produzione che penalizzi meno le parti cantate, con un singer che si concentri maggiormente sull’aggressività e su una ricerca di un songwriting un po’ più fresco sono sicuro che la band, già di per se ottima, possa davvero raggiungere traguardi notevoli.
Vincenzo Ferrara