Recensione: L’Inferno
Primo lavoro per i milanesi Trans Europa Express, gruppo Hard Rock che ricerca nei testi un ironia pungente ed intellettuale, come dimostrato dal fatto che i nostri hanno voluto lavorare su una rilettura goliardica dell’Inferno di Dante.
L’intellettualità del gruppo viene palesata da titoli come “Ma che giornata di merda!”, “io ce l’ho moscio”, geniale rilettura di “We will Rock you” dei Queen, “Me ne fotto”, Puttan tour”, “Ma tu lo prendi si o no?”, “Voglio il culo” e via dicendo. Come avrete capito scherzavo sulla presunta intellettualità della band, che si presenta come una sorta di via di mezzo tra gli Squallor del primissimo periodo, a livello di testi, e Trombe di Falloppio, a livello musicale, infatti quasi tutti i brani sono dei reprise di celebri pezzi Hard Rock, dai Queen ai Clash passando dagli Ac/Dc.
In tutto il cd presenta 16 canzoni, tutte precedute da intro “recitate”, ispirate proprio all’Inferno dantesco, il tutto riletto in chiave volgare, non nel senso di italiano antico, ma proprio di volgarità bella e buona, come per esempio Minosse che diventa una sorta di impalmatore infernale, oppure Caronte che oltre a traghettare le anime si diverte anche ad insultarle.
Chiaramente lo scopo di un lavoro del genere è quello di far divertire l’ascoltatore, scopo raggiunto alla grande, e poco importa se la band tecnicamente non è proprio il massimo, soprattutto il cantante che qua e la non lesina pecche e stonature varie, ma in fondo in un prodotto del genere credo di poter dire che poco importa, le canzoni fanno ridere, questo è quanto.
Purtroppo non tutti i pezzi sono riusciti bene, infatti canzoni come “Vermi”, “La famiglia del mulino bianco” e “Assemblea di condominio” mi sono sembrate leggermente sottotono, senza quella scintilla di volgare genialità che invece contraddistingue le altre canzoni.
Davvero spettacolare “Tran Europa Express”, che è forse il brano più divertente di un lavoro davvero spensierato ed in grado di regalare momenti di vera ilarità.
I suoni sono davvero molto buoni, niente che faccia gridare al miracolo, ma abbastanza puliti e in grado di donare la giusta carica a tutte le songs.
Tecnicamente, come ho già scritto poco sopra, il gruppo è quello che è, ma in questo caso posso tranquillamente affermare che “Me ne fotto”.
In conclusione posso solo consigliare a tutti coloro i quali hanno voglia di farsi quattro risate ascoltando un po’ di buon Hard Rock senza troppe pretese di cercare e ascoltare questo “L’Inferno”, sono assolutamente certo che strapperà qualche risate a chiunque.
Il voto è stato dato in base a quello che era l’obbiettivo finale del disco, che è stato centrto quasi in pieno.
per contatti: transeuropaexpress@excite.it