Recensione: Live
I Synthesis sono una delle formazioni di spicco della NWOIHM che non ho potuto inserire a livello discografico nel mio excursus di quattro puntate uscito sulla rivista Metal Maniac in quanto la loro prima release ufficiale vede la luce addirittura e solamente nel 2005, per opera della Andromeda Relix di Gianni Della Cioppa. I Nostri si formano a Terni nel 1978 e nel 1985 vengono inseriti nella mitica raccolta Metallo Italia – quella con in copertina il culturista che taglia la testa di Eddie degli Iron Maiden – con il brano “The Light”, apparso anche in versione video nella Vhs relativa. Grazie a quel poco di notorietà, incidono il demo “The Price Of Glory” che bene viene accolto all’interno degli addetti ai lavori del periodo. Si moltiplicano i concerti e nel 1988 i Synthesis partecipano con la canzone “Asylum” alla raccolta “Not just Spaghetti And Mandolini”, risultando uno degli act migliori del rooster. L’anno successivo trionfano al “Chianciano Rock”, con il brano “Rockin’ All Night” che verrà pubblicato all’interno della raccolta “Chianciano Rock 1989”. Si moltiplicano gli impegni dal vivo tra i quali spiccano le date al “Topsy” di Livorno, al “Sorpasso” di Milano e al Teatro “Post Modernissimo” di Terni. Gli anni successivi vedono un periodo di crisi che porta sconquassi nella formazione ma i Synthesis si piegano senza spezzarsi e vincono ancora il Chianciano Rock. Incidono un live album e un altro paio di demo e siamo ai giorni nostri: grazie a un illuminato della NWOIHM come Luigi Mazzesi della Crotalo esce in forma ufficiale questo Live, contenente sei pezzi più un videoclip.
Synthesis Live
Dopo l’intro di rito, si parte all’arma bianca con Iron Town, uno dei brani che da sempre preferisco dei ternani: roccioso HM come impatto e impostazione fottutamente anni Settanta, per un flavour che difficilmente trova paragoni ai giorni nostri. Il pezzo numero tre costituisce una sorpresa assoluta, si tratta di un brano completamente in italiano che pesca a piene mani dal rock latino degli anni Settanta e Ottanta, con un’interpretazione da brivido da parte del singer Rob Casini, navigato come se fosse il David Coverdale nostrano. Incipit Vita Nova è un altro affresco metallico che non può mancare all’interno di un concerto dei Synthesis così come Another Farewell, dove il cantante ricorda molto da vicino il Bud Ancillotti più sofferto, per un brano che a livello di feeling farebbe impallidire parecchie superstar straniere ultralaccate. La loro proposta, soprattutto a livello di sezione ritmica è heavy rock senza alcun dubbio, quello che fa la differenza è il lavoro morbido delle due chitarre e della voce, che “innalza” di due spanne sopra la concorrenza il loro messaggio finale. Firebound è il brano più tirato del lotto: Synthesis=Tygers of Pan Tang! Si cala il sipario con Spell of the Night, all’insegna del divertimento, per una traccia che vi farà muovere sulla sedia anche se vi ci hanno incollato sopra con il Vinavil! L’unic’o rammarico risiede nel fatto che un live album su Cd meriterebbe ben più di sei pezzi, visto che di spazio su dischetto ottico ce n’è. Evidentemente, per qualche ragione oscura, si è optato per questa soluzione, che lascia un poco di amaro in bocca, ma tant’è.
Poche le note, le foto e scarno il booklet: i Synthesis hanno voluto colpire direttamente nel segno, senza fronzoli o effetti speciali. Gli amanti del metallo italiano di classe sono avvertiti…
Stefano “Steven Rich” Ricetti