Recensione: Live and Dangerous
Come tutte le band che possono giustamente definirsi veramente superiori, anche i Thin Lizzy hanno lasciato in carriera almeno un disco dal vivo degno di essere immortalato. Lo zenith della carriera del combo irlandese, da questo punto di vista, arriva per me nel 1978 con la pubblicazione del celeberrimo “Live and Dangerous”. Questo platter infatti testimonia in pieno la grandezza dei Thin Lizzy non tanto per l’esecuzione dei pezzi (peraltro ottima), quanto per il carisma che riescono a dimostrare e diffondere su di un palco. A livello di scaletta siamo di fronte a quello che praticamente si potrebbe definire un “Best Of” : Live and Dangerous contiene infatti ben 17 canzoni che ripercorrono un po’ tutta la carriera dei Lizzy, ad eccezion fatta dei primi due dischi (“Thin Lizzy” e “Shades of a Blue Orphanage”), e che ricoprono un po’ tutte le tipologie di song, dai lentoni, (come la splendida reinterpretazione di “Still in Love with you”), alle esaltanti cavalcate (vedi “Emerald”, “Are You Ready” o “Massacre”), attraversando brani dove si sente pesantemente la matrice blues che influenza il combo (parlo ad esempio di “Dancing in the Moonlight”). L’esecuzione dell’ “occasionale” sestetto (la vera band, composta da Phyl Lynnot, Brian Downey, Scott Gorham e Brian Robertson, ai quali si aggiungono John Earle al sassofono e Huey Lewis all’armonica) delle varie traccie è splendida, molto passionale ma solida allo stesso tempo, cosa che rende diverse tracks ancora meglio delle versioni in studio. Mi piace soprattutto ricordare due song, davvero rifatte in maniera eccezionale (oltre a quelle già citate prima). Parlo di “The Rocker”, che riesce a chiudere ottimamente il live dopo un ora e un quarto abbondante di musica, e soprattutto del devastante duo formato dalla fusion di “Cowboy Song” e “The Boys are Back in Town”, un grande medley (ma pur diviso in due tracce sul cd) che davvero racchiude tutta l’essenza e l’atmosfera dei Thin Lizzy. Atmosfera che ovviamente non sente solamente l’ascoltatore, ma anche tutti i presenti alle esibizioni dalle quali è stato tratto questo live, presenti che non fanno altro che dare tributo alla figura, tra le altre, di Philip Lynnot, più che mai uomo immagine dello storico quartetto (in principo terzetto e infine quintetto). Infatti, anche se non è l’unico elemento originale della band (c’è anche Brian Downey) se forse non è il miglior musicista del gruppo (forse i due chitarristi avrebbero qualcosa da ridire e da far sentire), è innegabile che il feeling che riesce a intrattenere Phil con la gente è qualcosa che va oltre al semplice dialogo. Lui non urla, non fa gesti “estremi o cos’altro, si limita però a parlare in un modo del tutto calmo ma particolare e “magnetico”, e gli spettatori rimangono stregati dal carisma di questo uomo, carisma “silenzioso” rispetto ad altri artisti, ma avvolgente come pochi. Anche in Live and Dangerous Lynnot mette in evidenza questo lato del suo essere un vero Rocker, e dà da solo (anche se seguito a ruota dai suoi tre compagni di avventura) un elevamento del valore di questo prodotto, che a me piace paragonare, per sensazioni che infonde e per il modo di come le infonde, ad un altro grande live quasi contemporaneo, ovvero il “Live in the Heart of the City” dei Whitesnake. Così, come già detto sopra, questo mix tra esecuzione strumentale impeccabile, grandi song e capacità di stregare la gente, dà come risultato un bellissimo lavoro, che io reputo, “Jailbreak” a parte, il più grande della carriera dei Thin Lizzy, superiore al pur bel live del 1983 e superiore a qualunque altro disco studio (eccetto, ovviamente, a quello citato) dei ragazzi irlandesi amanti del West. Per uno che ama l’Hard Rock e le emozioni che da esso scaturiscono, è impensabile non averlo nella propria collezione di dischi.
Riccardo “Abbadon” Mezzera
Tracklist :
1) Jailbreak
2) Emerald
3) Southbound
4) Rosalie/Cowgirl’s Song
5) Dancing in the Moonlight
6) Massacre
7) Still in Love with you
8) Johnny the Fox meets Jimmy the Weed
9) Cowboy Song
10) The Boys are back in town
11) Don’t Believe a Word
12) Warrior
13) Are you Ready
14) Suicide
15) Sha la la
16) Baby Drives me Crazy
17) The Rocker