Recensione: Live At Firefest 2008

Di Francesco Maraglino - 3 Dicembre 2010 - 0:00
Live At Firefest 2008
Etichetta:
Genere: Hard Rock 
Anno: 2010
Nazione:
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80

Diciamo la verità: questa volta la tentazione, per il recensore, di giocare sporco e di realizzare, per la critica a questo doppio CD live di Jeff Scott Soto, in uscita per Frontiers Records, un mero lavoro di “copia ed incolla” a partire da una propria precedente review, è stata molto forte.
E già, perché appena un anno fa ci trovavamo su queste stesse pagine web a commentare “One Night in Madrid“, altro doppio live dello stimato singer (ex Talisman, ex Soul SirkUS, ex Rising Force, ex Journey, ed ex tante altre cose, ma anche apprezzatissimo solista), la cui scaletta è, salvo per qualche trascurabile sfumatura, del tutto sovrapponibile a quella di questa nuova release.

D’altro canto, è lo stesso JSS a dirci che proprio il concerto immortalato in “Live At Firefest 2008” ha rappresentato il nucleo per la set list del successivo tour di “Beautiful Mess”, da cui fu tratto il disco “madrileno” del 2009.
Quali significati ha dunque questa nuova uscita?  A quanto pare ben due: in primis, documentare una performance (tra l’altro condotta con presupposti rocamboleschi, col frontman giunto al concerto direttamente dagli States dalle prove con la Trans Siberian Orchestra, riuscendo a provare con la propria band per appena mezzora) avvenuta in un contesto particolarmente caro agli artisti ed al pubblico dell’AOR/melodic rock, appunto quel Firefest che ogni anno ha luogo a Nottingham. In seconda battuta, per commemorare l’ultimo concerto tenuto dalla originale line-up della JSS Band, totalmente modificata nel tour successivo.

Premesso ciò, il contenuto del doppio full-length è come sempre di eccellente qualità: un AOR plastico, elegante, incentrato su una voce calda, potente e raffinata, messa in primo piano rispetto al pur dignitosissimo lavoro della band (ai cui componenti vengono comunque concessi propri spazi solisti), e spruzzato spesso di funky ed errebì.

Il repertorio proposto spazia lungo tutta la carriera di Jeff, dalle ballate piano e voce come la struggente “Gin & Tonic Sky”, all’AOR ottantiano di “Eyes Of Love” e “Soul Divine”, dalle suggestioni che rimandano alla black music di “21st Century” e “Testify” al pop-rock di “Our Song” ed “Hey”.
E non mancano i richiami al songbook dei Talisman, a partire da “Color My XTC” per finire con “I’ll Be Waiting”.

Insomma, così come per “One Night in Madrid”, chi non conosca nulla di JSS e voglia cominciare da qualche parte, e si sia imbattuto in questa recensione inserendo su “zio Google” il nome del singer statunitense, può senz’altro rivolgersi a “Live At Firefest 2008”, in cui lo stato dell’arte di Jeff è fotografato agevolmente in tutto il suo percorso stilistico in una performance divertente ed appassionata.
Per coloro che abbiano già il live precedente, invece, si tratta di un acquisto di certo un po’ superfluo, salvo che per i collezionisti che vogliano possedere tutto del proprio beniamino, e dunque anche questa performance che per Soto pare abbia un particolare significato sentimentale.

Per quanto attiene la votazione: stesso artista, (quasi) stessa scaletta, stessa classe……dunque stesso voto!

 

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