Recensione: Live At Hammersmith Odeon

Di - 9 Luglio 2007 - 0:00
Live At Hammersmith Odeon
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
87

Il live più bello dei Black Sabbath. Stringato e banale inizio di recensione con cui credo di sintetizzare al meglio il mio pensiero su questo mostruoso nuovo capitolo sabbathiano.

Registrato nel 1981 durante il tour di Mob Rules, “Live At Hammersnith Odeon” è rimasto chiuso in qualche polveroso cassetto per la bellezza di ventisei anni e vede la luce solo oggi grazie al magnifico lavoro della Rhino Records che confeziona il tutto in uno stupendo package inspiegabilmente limitato a sole 5000 copie, limited edition esaurita il giorno stesso della sua pubblicazione, grazie anche ad una prevendita on line di circa un mese.

“Hammersmith Odeon” annichilisce senza mezzi termini i precedenti live album del Sabba Nero e si impone come il concerto più rappresentativo dell’intera carriera sabbathiana. Il suo punto di forza risiede proprio nell’incredibile carica live che trasmette, carica dovuta principalmente ad un registrazione che, pur incredibilmente buona riesce comunque a mettere in evidenza quell’impatto ruvido e viscerale che mancava al più “laccato” Live Evil o al più “studiato” Reunion.

Un live vero, caldo, incredibilmente coinvolgente il cui punto di forza risiede forse nella sua nascita casuale e non studiata a tavolino, una data che immortala una scaletta devastante resa ancora più atipica dall’inserimento di due episodi “minori” dell’era Dio come Country Girl e Slippin’ Away assolutamente trascinanti in sede live ma proposte raramente solo durante il Mob Rules Tour.

Inutile sottolineare la prestazione dei singoli elementi, Iommi, Butler, Dio e Appice venivano dal secondo tour mondiale che precedeva i successi di pubblico e critica conseguiti con l’immenso “Heaven & Hell”, l’affiatamento e la coesione sono palpabili in ogni singola nota.

Neon Knights“, l’apocalittica “Children of the Sea“, la terremotate “Mob Rules” si alternano a classici senza tempo dell’era Ozzy quali “Iron Man“, “N.I.B.” e “War Pigs“, su cui l’interpretazione più “teatrale” di Ronnie James Dio non fa certo rimpiangere quella più “isterica” del suo illustre predecessore, basti ascoltare l’angosciante litania dell’agghiacciante “Black Sabbath“.

Come è lecito aspettarsi il vertice sonoro si tocca con l’epica “Heaven & Hell” dove Ronnie Dio raggiunge il suo zenit interpretativo nella porzione inedita non presente nella versione da studio. “Paranoid“, “Voodoo” e la sempre verde “Children of the Grave” chiudono uno dei live album più coinvolgenti che mi sia capitato di ascoltare, un disco che userei come pietra di paragone con cui valutare le prossime uscite live in campo strettamente heavy metal.

Ed ora aspettiamo fiduciosi l’imminente doppio live della nuova creatura “Heaven & Hell”.

Ultimi album di Black Sabbath

13 13
13
Genere: Heavy 
Anno: 2013
70
Genere:
Anno: 1986
80
Genere:
Anno: 1982
85
Genere:
Anno: 1987
77