Recensione: Live From The Living Room

Di Stefano Burini - 22 Febbraio 2012 - 0:00
Live From The Living Room
Band: Mr. Big
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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80

I Mr. Big sono uno dei gruppi più famosi della “seconda ondata” del rock melodico made in U.S.A. degli anni ottanta, quella che dopo il botto del glam, del class e dello street metal, puntava a rinvigorire la proposta con massicce iniezioni di tecnica strumentale e trame di voce e di chitarra più articolate. La formazione era originariamente composta da musicisti perlopiù già attivi sulla scena hard ‘n’, heavy di quegli anni, motivo per il quale spesse volte ci si riferisce ai Mr. Big con l’epiteto di Supergruppo. L’ex Racer-X Paul Gilbert e Billy Sheehan, fenomenale bassista già attivo fin dagli anni ’70 con i Talas, rappresentavaro la punta di diamante, in termini di popolarità e affermazione, del quartetto di Los Angeles, eppure nemmeno Pat Torpey ed Eric Martin erano dei novellini alle prime armi.

Purtroppo, dopo 3 album di grande successo, a cavallo degli anni ’80 e ’90, complice l’ondata grunge e il calo di popolarità del cosiddetto “hair metal”, il successivo “Hey Man”, uscito nel 1996, non ottenne il successo sperato, se non in Giappone, nazione in cui i Mr. Big sono sempre stati delle star di prima grandezza. Inoltre, con la reunion dei Racer X, il conseguente ritorno all’ovile di Gilbert e il contemporaneo fiorire di vari progetti paralleli, l’avventura di questo supergruppo americano pareva essere definitivamente giunta al capolinea. Solo nel 2000, con l’arrivo del nuovo guitar player, il talentuoso ma poco gilbertiano Ritchie Kotzen, si tornò a parlare dei Mr. Big, e il risultato furono due uscite, “Get Over It” e “Actual Size”, complessivamente di buon valore ma forse troppo distanti da ciò che eravamo stati abituati ad ascoltare da Martin, Torpey e compagnia per poterne bissare il successo.

L’ovvia conseguenza fu un’ennesima pausa, ed era chiaro che per poter rivederli rivedere in pista, la conditio sine qua non era un ritorno in grande stile con la line up originale al gran completo, un sogno per i molti fan che pareva destinato a rimanere tale fino al settembre del 2010. Come un fulmine a ciel sereno, la notizia della reunion ufficiale: non una semplice tourneé celebrativa, ma un album nuovo di zecca, con annesso tour mondiale a supporto e passaggi nei maggiori festival europei.

Il passo successivo non poteva essere che quello di pubblicare un live. A sorpresa, ciò nonostante, la presente uscita non è affatto il tipico “Live CD/DVD limited edition extralusso con 14 bonus track ecc ecc”. Si tratta, al contrario di un cd acustico, dalla durata limitata e, fin dal titolo, dall’atmosfera intimista, nel pieno rispetto della tradizione inaugurata dai Tesla con il “Five Man Acoustical Jam” del 1990 e portata avanti da illustri discepoli quali Nirvana, Alice In Chains, Whitesnake, e, in tempi più recenti Europe e Pain Of Salvation.

Il live acustico è una di quelle occasioni che dimostrano di che pasta sono realmente fatte la band solitamente dedite a musica di per sé tosta e “rumorosa”. Come si dice in gergo occorre avere “tiro” per riuscire a imprimere la giusta dose di energia e cuore ad ogni singola nota senza l’ausilio di distorsioni e amplificatori, e di certo i Mr. Big non hanno alcun problema in tal senso, vista la classe e l’esperienza dei personaggi coinvolti.

Paul Gilbert è il solito mostro, probabilmente riuscirebbe a suonare divinamente anche una chitarra giocatolo, Sheehan e Torpey reggono la baracca con il piglio dei veterani e la giusta dose di energia, ma la maggiore sorpresa è probabilmente costituita dallo spettacolare stato di forma (sia fisica che canora) di Eric Martin. Superati i cinquant’anni, le sue fattezze giovanili e la sua ugola abrasiva ed estremamente caratteristica paiono non cedere nemmeno un millimetro rispetto ai tempi d’oro, e, nonostante negli ultimi anni non siano mancati dei validi episodi solisti, è sempre un piacere riascoltarlo cantare sulle note dei Mr. Big.

L’atmosfera che si respira è, fin dalle prime note, quella giusta, romantica, ispirata e carica di sentimento, la registrazione è molto nitida e il prezioso contributo di tutti quanti viene valorizzato al meglio. La scaletta, di nuovo in controtendenza rispetto a ciò che pareva lecito attendersi, è composta all’80% da estratti dall’entusiasmante “What If…”, perfettamente in grado di reggere il confronto con i superclassici del passato. In questo modo, accanto alle nuove, fantastiche “Undertow”, “Still Ain’t Enough For Me” ed “Around The World” fanno capolino una frizzantissima “Voodoo Kiss”, presa di peso dal celeberrimo “Lean Into It” e un altrettanto riuscita “Take Cover”, tratta da “Hey Man“.

“Stranger In My Life” “All The Way Up” sono altre due ballate di grande classe e sostanza, fornite di melodie carezzevoli e sognanti e con la conclusiva “Nobody Left To Blame”, l’unica in cui Gilbert imbraccia, con la consueta perizia, l’elettrica, costituiscono altre tre favolose conferme. Accanto ad esse non si fa attendere l’immancabile “To Be With You”, ballata tormentone dei primi anni ’90,  tuttavia se proprio dobbiamo indicare la canzone che più delle altre riesce nell’intento di strapparci il cuore dal petto e gli applausi dalle mani, la scelta non può che ricadere su “As Far As I Can See”. Una vera e propria instant classic che guadagna numerosi punti rispetto alla pur ragguardevole versione in studio, grazie all’eleganza del nuovo arrangiamento e all’energia positiva che sprizza a fiumi da chitarra, basso, percussioni e corde vocali.

Questo non è un lavoro per soli fan, è un grande live album, di quelli che evidenziano senza pietà la differenza tra le band cardine di un genere e i banali followers: c’è classe, grinta, come detto indispensabile per un live rock acustico, e, non ultime, grandi canzoni.

Da non perdere!

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Line Up:

Eric Martin – Voce
Paul Gilbert – Chitarra
Billy Sheehan – Basso
Pat Torpey – Batteria

Tracklist:

01 Undertow (“What If…”)
02 Still Ain’t Enough For Me (“What If…”)
03 As Far As I Can See (“What If…”)
04 Voodoo Kiss (“Lean Into It”)
05 Take Cover (”Hey Man”)
06 Around The World (“What If…”)
07 Stranger In My Life (“What If…”)
08 All The Way Up (“What If…”)
09 To Be With You (“Lean Into It”)
10 Nobody Left To Blame (“What If…”)
 

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