Recensione: Live In Baltimore

Di Francesco Maraglino - 30 Settembre 2012 - 0:00
Live In Baltimore
Band: Kix
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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74

Formatisi nel 1978, i Kix, da Hagerstown, Maryland, esordirono nel 1981 con il proprio primo, eponimo album, che consentì loro di affacciarsi al proscenio del metal e dell’hard rock degli anni Ottanta del secolo scorso, proponendo un party rock’n’roll divertente e caciarone.
Seguirono album come Cool Kids (1983), l’ottimo Midnite Dynamite (1985, prodotto da Beau Hill, anche producer per Ratt e Warrant, realizzato con la cooperazione esterna, tra l’altro, di gente come Mike Slamer di Streets e City Boy), e soprattutto Blow Your Fuse (1988, disco di platino anche grazie alla ballad Don’t Close Your Eyes).  Questi LP, insieme ad una manciata di singoli di buon successo e ai passaggi video per MTV, nonché a qualche immersione nel “giro” del Sunset Strip e dintorni, diedero alla band una buona popolarità nell’ambito di un genere così in voga a quei tempi.
Gli anni Novanta li videro rilasciare ancora Hot Wire (1991) e Kix Live (1992), ma dopo il successivo Show Business (1995) i Kix andarono incontro allo split, complice, come per tutte le band dell’epoca, il deciso affievolirsi dell’interesse del pubblico nei confronti del metal in favore del grunge e dei figli musicali di Seattle.
Anche per i Kix, comunque, agli albori del nuovo millennio ha visto la luce l’immancabile reunion, ed ecco che già nel 2004 Steve Whiteman (voce), Ronnie Younkins, Brian Forsythe (chitarre), e Jimmy Chalfant (batteria), con l’appoggio del nuovo bassista Mark Schenker (i cui destini artistici si erano già incrociati con quelli di Whiteman nei Funny Money), si ripresentarono live nel loro primo concerto post-reunion.
Sono seguite alcune esibizioni in festival come Rocklahoma negli States, dove tutt’a un tratto sono rispuntati i reduci attempati di tanto hair metal dei tempi che furono, muniti, quasi sempre, di molti meno capelli in testa ma di tanta voglia di tornare a rockare e rollare.
Questa voglia, per i Kix, è evidentemente tale che la band ha messo già in programma un album di inediti, che vedrà la luce nel 2013. Intanto, come appetizer per vecchi e eventualmente nuovi fan, la label Frontiers Records ha messo in circolazione Live in Baltimore, un CD/DVD (il promo a nostra disposizione riguarda però solo la parte audio) in cui il five-piece riassume la propria carriera in trasposizione dal vivo, in un momento in cui persino da parte di alcuni magazine trendy si assiste ad una rivalutazione di certo antico metal patinato, complici probabilmente libri come Fargo Rock City di Chuck Klosterman e movies come Rock Of Ages.
La carrellata di brani percorre in maniera abbastanza esauriente le canzoni più note dei Kix, pescando in quasi tutti gli album più importanti.
Blow Your Fuse è l’opera di cui i cinque rockers fanno qui man bassa, riproponendo No Ring Around Rosie, trascinante ed effervescente party hard rock’n’roll con tanto d’armonica a bocca, Cold Blood, sguaiata e glam e trafitta da chitarre conficcanti, nonché arricchita da un chorus orecchiabile e dal classico “botta e risposta” col pubblico; sempre dal lavoro del 1988 arriva, irrinunciabile, la citata Don’t Close Your Eyes, power ballad qui resa non sempre al meglio del suo fascino per una voce in qualche passaggio alle prese con qualche incertezza, e ancora She Dropped Me The Bomb, hard rock incalzante e senza tregua ed infine Blow My Fuse, sfrontato party rock dai riff glam e stradaioli.

Sempre un hard rock trascinante, festaiolo, divertito e catchy caratterizza tutto il resto del concerto proposto, da Atomic Bombs a Lie Like A Rug, da Girl Money a Kix Are For Kids, da Midnite Dylamite a Yeah Yeah Yeah. “Live in Baltimore” delinea così un’atmosfera tutto sommato uniforme, devota a AC/DC, Motley Crue e Kiss, senza grandi differenze stilistiche  tra un brano e l’altro, e con un front-man spesso alle prese con diverse prolusioni ed interlocuzione col pubblico festante, come da manuale del bravo ed appassionato rock’n’roll animal.
A parte la ballad di cui sopra, peraltro tinta da tematiche di carattere sociale, solo Cold Shower (da Midnite Dynamite), infatti, aperta da un’ intro sguaiatamente a cappella, si fa guidare da un  basso sussultante dentro un percorso musicale differente e connotato da marcate influenze di torrido funky rock.

Ma tant’è: l’obiettivo che traspare da questo live, è proprio quello finalizzato a riprodurre un’atmosfera trascinante, divertente, spensierata, carica di energia e scevra pure da quegli eccessi di leccata levigatura che spesso caratterizzavano altre coeve bands. Il suono, purtroppo, non sempre rende qui giustizia a tale vigoria, risultando a volte poco nitido (per quanto decisamente “verace”).

“Live in Baltimore”, dunque, rappresenta un gradevole “riassunto delle puntate precedenti”, idoneo a far venire l’acquolina in bocca agli ascoltatori nella curiosa attesa dell’arrivo del nuovo studio-album.

Discutine sul topic relativo: Hard Rock/AOR


Line Up:

Steve Whiteman – Voce

Ronnie “10/10” Younkins – Chitarra

Brian “Damage” Forsythe – Chitarra

Jimmy “Chocolate” Chalfant – Batteria

Mark Schenker – Basso

 

Tracklist:

CD

 

  1. No Ring Around Rosie;
  2. Atomic Bombs;
  3. Lie Like A Rug;
  4. Don’t Close Your Eyes;
  5. Girl Money;
  6. Cold Blood;
  7. Cold Shower;
  8. She Dropped Me The Bomb;
  9. Blow My Fuse;
  10. Kix Are For Kids; 
  11. Midnite Dynamite;
  12. Yeah, Yeah, Yeah.

DVD

  1. No Ring Around Rosie;
  2. Atomic Bombs;
  3. Lie Like A Rug;
  4. Sex;
  5. The Itch;
  6. Don’t Close Your Eyes;
  7. Hot Wire;
  8. Same Jane
  9. Girl Money;
  10. Ronnie “10/10” (Solo);
  11. Cold Blood;
  12. Jimmy “Chocolate” (Solo);
  13. Cold Shower;
  14. She Dropped Me The Bomb;
  15. Blow My Fuse;
  16. Kix Are For Kids;
  17. Midnite Dynamite;
  18. For Shame;
  19. Brian “Damage” (Solo);
  20. Yeah, Yeah, Yeah.

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