Recensione: Live In Germany 1976

Di Roberto Savi - 15 Ottobre 2005 - 0:00
Live In Germany 1976
Band: Rainbow
Etichetta:
Genere:
Anno: 1990
Nazione:
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90

Nel 1990 esce postumo questo “Live In Germany 1976” (esiste una ristampa chiamata “Live In Europe”, ma a parte il titolo e l’artwork, il resto rimane invariato), registrato appunto nell’estate del ’76 in terra teutonica, dal medesimo tour di supporto al fortunato “Rising”, da cui fu tratto anche il più famoso “On Stage”. La formazione di quel tour, accanto al “Man In Black” Ritchie Blackmore e a Ronnie James Dio, vedeva dietro le pelli il mostruoso Cozy Powell (R.I.P.), Jimmy Bain al basso e il sorprendente Tony Carey alle tastiere. Onestamente credo che questa, si possa definire senza esitazione la miglior formazione che il gruppo abbia mai avuto.

Il primo CD, si apre con la mitica “Kill The King”, song che mostrava in pratica, 12 anni prima che gli Helloween dessero alla luce due “Keeper Of The Seven Keys”, come sarebbe stato il futuro power metal.
Segue il classico dei Deep Purple “Mistreated”, in cui un Ronnie James Dio al massimo della forma, eleva all’ennesima potenza una song già di per sé perfetta.
Arriva poi “Sixteenth Century Greensleeves”, tratta dal primo album omonimo, che in questo frangente è quasi completamente ridisegnata dal genio di Blackmore e dalle improvvisazioni del singer.
Chiude il primo disco la sognante e mistica “Catch The Rainbow”, con Ronnie che incanta il pubblico con la sua sentita prestazione.

Il secondo CD parte subito alla grande con l’ennesimo capolavoro firmato “Arcobaleno”, la famosissima “Man On The Silver Mountain”, che in questa veste è allungata sensibilmente con incredibili fughe strumentali ad opera del duo Blackmore/Powell.
Stessa sorte, tocca anche al brano simbolo dei Rainbow, ovvero “Stargazer” (per chi scrive, uno dei picchi qualitativi più alti toccati nella storia del rock), che dal vivo viene proposta in una straordinaria e monumentale versione che supera i diciassette minuti di durata. Superbe improvvisazioni fanno tornare alla mente un altro storico live registrato dal grande chitarrista, quel “Made In Japan” che ha contributo a rendere i Deep Purple un’icona del rock mondiale.
Segue un’altra perla, una magnifica versione cantata di “Still I’m Sad” (nel disco d’esordio dei Rainbow questa cover degli Yardbirds era proposta in versione strumentale, mentre la versione cantata fu registrata in studio quasi venti anni dopo questo tour, per il disco della reunion del ’95, “Stranger In Us All”, con Dougie White alla voce), che risulta migliore anche della sua controparte presente in “On Stage”.
Conclude l’opera “Do You Close Your Eyes”, che al tempo veniva usata come bis negli show del gruppo.

Per quanto riguarda la produzione, l’opera di pulizia del suono è encomiabile e difatti a differenza di “On Stage”, che pur avendo un sound ottimo (soprattutto nella versione rimasterizzata) appariva un po’ freddino, per via del pubblico che si udiva appena; in “Live In Germany 1976” si trova un perfetto bilanciamento dei suoni.

In conclusione, non credo di esagerare nel definire questo “Live In Germany 1976”, uno dei migliori dischi dal vivo della storia del rock, al pari del già citato “Made In Japan” dei Purple e di pochi altri.

Tracklist:

CD 1:

01. Kill The King
02. Mistreated
03. Sixteenth Century Greensleeves
04. Catch The Rainbow

CD 2:

01. Man On The Silver Mountain
02. Stargazer
03. Still I’m Sad
04. Do You Close Your Eyes

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