Recensione: Live In Sao Paulo
“Andare in tour e produrre musica è la mia vita. E’ tutto quello che avrei voluto fare. Sono grato a tutti coloro che mi hanno aiutato a realizzare questo sogno, compresi voi che state leggendo”.
Questo il commento schietto e sincero di Richie Kotzen subito dopo la pubblicazione di The Return Of The Mother Head’s Family Reunion, disco che ha preceduto un immenso tour (tour che ha attraversato in più parti anche la nostra penisola) culminato con la data brasiliana oggi celebrata da un live album, il primo dell’artista americano.
Effettivamente Live In Sao Paulo è una buona, non ottima, rappresentazione delle capacità di Richie, alla prese con la sua chitarra elettrica e impegnato col microfono, anche se la qualità della registrazione non rende omaggio all’intensa attività in studio: il suono poco robusto è un po’ impastato, e non aiuta a godersi al meglio lo spettacolo.
Produzione a parte, le note positive provengono da una scaletta per quanto possibile ben studiata (una sorta di best of, anche se onestamente è impensabile riassumere una quindicina di dischi in “soli” ottanta minuti) e dalla performance dei componenti del gruppo, un parco musicisti di grande spessore tecnico e definiti dallo stesso chitarrista americano “gente dalla quale ho soltanto da imparare”.
Richie Kotzen si muove tra le sue note con la consueta naturalezza/sicurezza e, se avete avuto modo di seguirlo in concerto, saprete dell’attitudine “blackmoriana”, che lo porta ad allungare a dismisura quasi ogni brano del suo campionario (vedi High, Shapes Of Things, I’m Loosing You), abbandonandosi a lunghi assoli, spesso improvvisati, che coinvolgono il pubblico e in particolare quello sudamericano.
Nel settore a lui più congeniale, il palcoscenico, Richie appare rilassato, disteso e concentrato al punto giusto, l’ex Poison e Mr. Big passa agevolmente dal tocco soul di Fooled Again al southern rock di So Cold senza bypassare le tracce più lente e romantiche: Remember da Get Up e Faith ancora dall’ultimo The Return Of…. Ottimo, infine, il restyling della title track del famoso disco del 94′, Mother Head’s Family Reunion: riff accattivante e linea vocale deliziosa come ormai da tradizione. L’atmosfera è di quelle intime ed espressive, a dire il vero molto più accentuata sul palco che nello studio di registrazione.
Con una discografia di tale quantità e qualità, avremmo gradito una retrospettiva dal vivo più ampia e di conseguenza più completa: un doppio cd, mi rivolgo a Frontiers e non solo al virtuoso di Reading, avrebbe giovato maggiormente e attirato gli indecisi.
Resta il sospetto di un disco realizzato con un budget piuttosto limitato ma abbastanza fedele nel riuscire a risaltare le peculiarità di uno show griffato Richie Kotzen. I fedelissimi, ne sono certo, avranno di che esultare/commuoversi, gli altri si facciano un giretto sulla pagina ufficiale MySpace prima di mettere mano al portafoglio.
Gaetano Loffredo
Tracklist:
01.Socialite
02.High
03.Remember
04.Fooled Again
05.Faith
06.So Cold
07.A Love Divine
08.Shapes Of Things
09.Doin’ What The Devil Says To Do
10.I’m Losing You
11.Mother Head’s Family Reunion
12.Stand