Recensione: Live to Make War
Demo live per i Devastator, gruppo che si dedica a sonorità di chiara matrice Thrash/Death tedesca di chiaro stampo anni ’80, registrato alla Comunità Giovanile di Busto Arsizio nel maggio di quest’anno.
La cosa che subito stupisce è la qualità davvero elevata della registrazione, cosa davvero rara per un gruppo di questo livello quando si tratta di lavori dal vivo, peccato solo che il pubblico sia praticamente inesistente.
Come dicevo in apertura la band si muove su coordinate parecchio violente e, pur senza fare cose eclatanti in fase di songwriting, i Devastator riescono ad essere davvero potenti e coinvolgenti, fin dall’iniziale “Devastate” il gruppo riversa sull’ascoltatore una dose di rabbia e di aggressività davvero notevole, con la voce del cantante Luca che sembra un misto tra quella di Mille Petrozza e quella di Tom Angelripper dei primi tempi.
La seguente “Kjemp for Norge” prosegue sulla falsariga della precedente, dopo un inizio marziale il gruppo parte in quarta con un riff che forse non sarà il massimo dell’originalità, ma che riesce in quello che è il suo scopo, cioè essere violento e cattivo. Non male nemmeno i cambi di tempo, che riescono a dare al brano una buona dinamicità.
Con “Lyric to Tank” i ritmi si fanno più rallentati, senza per questo perdere in potenza, di sicuro musicalmente il brano mi ha ricordato parecchio i Sodom del periodo “Agent Orange”.
La conclusiva “Destructor” è l’ennesima mazzata Death/Thrash sparata a 200 km/h, anche se nel finale il gruppo tira fuori dal cilindro un break rallentato davvero pesante e molto ben riuscito.
Come già ho avuto modo di dire i suoni sono sicuramente un punto di forza di questo lavoro, pensando soprattutto al fatto che si tratta di una registrazione dal vivo, la musica esce dalle casse davvero potente e tutti gli strumenti riescono a ritagliarsi i giusto spazio, anche se a volte mi pare che il basso sia leggermente troppo alto di volume, ma questa è davvero una piccolezza.
Tecnicamente la band riesce a far bene il proprio dovere, anche se il genere che propongono i Davastator non richiede certo una perizia tecnica mostruosa.
Questo “Live to Make War” rientra nella strana categoria dei lavori in cui si potrebbero trovare decine di difetti, come per esempio la mancanza di originalità e la sensazione di “già sentito” che aleggia sulle canzoni, ma che per qualche strano motivo riescono a risultare dannatamente coinvolgenti, di sicuro se il gruppo avrà la voglia di cercare di approfondire l’aspetto del songwriting potrà far parlare davvero di sé, per io mi accontento di queste 4 canzoni che sprigionano potenza ad ogni nota.
per contatti: thetruedevastator@hotmail.com