Recensione: Livin’ It Up
Mentre gli ex compagni d’avventura si dibattono in una crisi infinta, costellata da problemi di salute e polemiche continue, oltre ad essere protagonisti di una assenza dalle scene musicali che pare quasi definitiva, Sammy Hagar, penultimo frontman dei leggendari Van Halen, sembra al contrario non aver perso il gusto di scrivere e suonare la propria musica, giungendo così alla realizzazione dell’ennesimo capitolo discografico di una lunga ed ultratrentennale carriera.
Seduto su di una assolata spiaggia messicana, con tanto di chitarra sottobraccio e tequila a volontà, il Red Rocker questa volta ci invita a scoprire la sua rinnovata visione della vita, fatta di sole, mare e tramonti infuocati; un “lifestyle” invidiabile e scanzonato che va a riflettersi direttamente nelle composizioni del suo nuovo cd “Livin’ It Up”, colonna sonora ideale di momenti spensierati e vacanzieri.
Perse completamente l’irruenza, la ruvidità “stradaiola” e le ritmiche intensamente pulsanti che ne avevano contraddistinto la produzione da “Marching To Mars” (primo episodio successivo alla fuoriuscita dai Van Halen) in poi, ora è il lato maggiormente melodico a farsi protagonista, con una serie di brani che si propongono il fine semplice di accompagnare senza rendersi troppo impegnativi o concettualmente elaborati; appare leggermente modificato anche lo stile vocale del buon Sammy, che non predilige più, come un tempo, ritornelli con tonalità acute che portavano la sua splendida voce a farsi graffiante e quasi urlata, a tutto vantaggio di linee più sornione e morbide, consone al genere proposto ma comunque, al di là di tutto, degne di un grandissimo ed esperto interprete quale risulta essere da sempre Mr. Hagar.
Il vero manifesto della nuova gioiosa dimensione del singer statunitense è dunque dato da canzoni come l’iniziale “Sam I Am”, accattivante rock con slide guitar in stile sudista, la successiva “Livin’ On A Coastline”, che poggia su di una melodia piacevolmente solare dall’incedere vagamente reggae, l’altrettanto “leggera” “The Way We Live” e le frizzanti “Mexico” e “Let Me Take You There”, esempi di hard (non troppo per la verità) rock divertente e festaiolo, semplicissimo sia al riguardo delle trame musicali sia per quanto concerne i testi (perennemente incentrati sulla vita da spiaggia, bevute tra amici e divertimento a go go), che non può fare a meno di suscitare sorrisi, buone sensazioni e grande simpatia.
Lungo la scaletta, composta da undici tracce, trovano inoltre spazio anche un paio di cover, “I Love This Bar” di Toby Keith e “Rainy Day Woman” di Bob Dylan (evitabile per la verità), un episodio un po’ sciocchino , “One Sip”, che ricalca in pieno la chiassosità tipica di una “fiesta” messicana, un country blues alla Lynyrd Skynyrd initolato “Halfway To Memphis” e qualche bel lentone da tramonto sull’acqua come “Sailin” e “Someday”, a rendere ancora più “pingue” e sostanzioso il bottino in dote al dischetto.
Due parole anche in merito a suoni, produzione e livello esecutivo che, senza dubbio, consentono di mettere in risalto al meglio le caratteristiche del cd, incentrato come detto, su di un hard rock melodico di discreta fattura; gli elementi della band sono professionisti di sicura affidabilità, e la resa sonora è di livello più che accettabile.
Come già rimarcato più volte e come certamente avrete inteso, non stiamo parlando di un album impegnativo o eccessivamente elaborato: “Livin’ It Up” è un disco che rappresenta uno stile di vita, un modo di vedere le cose del tutto ottimista e, se volete, un po’ ingenuo ed utopistico che di certo non è consigliabile a chi apprezza situazioni di maggiore impatto, ne tantomeno ai fans dei cari vecchi Van Halen, speranzosi di reperire tra questi solchi qualche traccia della grande band dei tempi che fu, ora scomparsa nel nulla.
Se vi piace pensare la vita in rosa, se gradite messaggi positivi e se, come dice un nostro recente sondaggio, “avete passato tutta l’estate a sfoggiare in spiaggia costumi dai mille colori”, questo disco fa decisamente per voi: probabilmente giunto fuori tempo massimo dato l’autunno incombente e le vacanze ormai sbiadite, potrà comunque diventare l’ideale colonna sonora dei vostri party estivi degli anni a venire.
In caso contrario il consiglio è di lasciar decisamente perdere, la nuova versione del Red Rocker, Sammy Hagar, non è davvero cosa che possa in alcun modo riguardarvi o offrirvi situazioni di interesse.
Tracklist:
01. Sam I Am
02. Livin’ On A Coastline
03. Mexico
04. The Way We Live
05. I Love This Bar
06. One Sip
07. Rainy Day Women
08. Halfway To Memphis
09. Sailin’
10. Let Me Take You There
11. Someday
Line Up:
Sammy Hagar – Voce / Chitarra
Victor Johnson – Chitarra
Mona – Basso
David Lauser – Batteria