Recensione: Living Our Last Answer
Da qualche tempo è esplosa la new wave of thrash metal, che accomuna giovani band di tutto il mondo le quali, innamorate del sound old school degli anni ’80, cercano di riproporre quegli stessi stilemi musicali e quelle tematiche con alterne fortune. Per fortuna però, esistono ancora gruppi che propongono thrash metal di qualità provando ancora nuove contaminazioni ed usando criteri più moderni, fregandosene di quello che il mercato richiede, o sta per richiedere ossessivamente.
Una di queste realtà, nel loro piccolo, sono i bolognesi Dismayed.
Sopravvissuti a vari cambi di line-up, con tutto quello che può comportare, sono riusciti comunque a produrre una demo ed un EP in soli 3 anni di attività, l’ultimo dei quali è proprio questo Living Our Last Answer.
Forti di un importante, quanto evidente, bagaglio di ascolti musicali a tutto campo, i 5 mettono in scena un thrash metal ricco di groove e di spruzzate death, di inserti classici e di strutture variegate e progressive.
Il precedente lavoro Prologue viene superato con una decisa evoluzione dai soli 3 brani che, realmente, compongono la demo; dopo una truculenta Intro registrata, infatti, ci troviamo immediatamente di fronte il piatto forte Dharma. Traccia profondamente strutturata, presenta tutte le varie anime dei Dismayed: si alternano momenti di thrash cadenzato e sfuriate killer a la Kreator, ma anche rallentamenti e momenti evocativi, come l’arpeggio a due minuti dal termine che sembra uscito dalla NWOBHM, presto centrifigato nelle ritmiche indiavolate del finale. Questo pezzo è anche il biglietto da visita del nuovo versatile singer Enrico Tarantino, dotato di un growling tonante e cavernoso ma anche capace di passare con disinvoltura all’espressività delle clean vocals, profonde e coinvolgenti, del chorus, elemento che principalmente rende catchy questo brano. Davvero un ottimo acquisto per la band.
La successiva How it ends, è scagliata sull’ascoltatore come un rabbioso vortice progressive. Lo schema è sempre quello: alternanza di aggressività e groove più melodici scandita dal cambio di voce, un modus operandi che ricorda realtà affermate come Fear Factory ed American Head Charge. Qui si esalta la coppia di axeman formata da Davide Lentini ed Alessandro Bizzarri, ottimi ed affiatati interpreti sia dei riff intricati che dei solo avvolgenti che infiocchettano un’altra ottima traccia.
Con un altro arpeggio parte Beware of the oldman. Messo a chiusura dell’EP è, a mio parere, il pezzo più ambizioso ma anche meno diretto e forse riuscito della tracklist. Dissonante al limite del post metal, lascia trapelare qualche imperfezione nell’esecuzione che, alla fine, nuocerà alla godibilità complessiva, la quale risulta disturbata da continui spezzettamenti nel ritmo, volutamente poco lineare, del brano. E’ un segno che con troppe idee messe sulla stessa brace, spesso si rischia di non cuocerne a puntino neanche una.
Questo EP della durata complessiva di poco più di 17 minuti ha il merito, con una buona produzione e nonostante la breve durata, di mostrare appieno le qualità di una band, i Dismayed, che ora avranno il dovere di darcene ancora e al più presto; soprattutto per testare il polso, anche in futuro, alla loro voglia di evolvere certi schemi, che sono risultati perfetti per rendere Living Our Last Answer un disco orecchiabile e divertente, ma che non potranno essere ripetuti in eterno. Sono fiducioso che, proprio alla luce delle sperimentazioni ascoltate per ultime nel CD e della discreta tecnica del gruppo, questi ragazzi non ci deluderanno.
Francesco ‘Darkshine’ Sorricaro
Tracklist
01. Intro 00:35
02. Dharma 05:34
03. How it Ends 05:26
04. Beware of the Oldman 05:22
Durata totale 17:05
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