Recensione: Lizard Brain Directives
Ennesimo EP del progetto Doubting Thompson dell’artista solista statunitense Jeff Thompson: ‘Lizard Brain Directives’, quarto nella sua discografia (escludendo lo split con i gallesi Slam) e disponibile dal 12 novembre 2024 via Sliptrick Records.
Composto da quattro canzoni, di relativa breve durata (neanche 13 minuti complessivi), l’aspetto principale di questo lavoro sono i testi: Doubting Thompson si scaglia contro la guerra, prendendo ad esempio il feroce massacro di Mỹ Lai, avvenuto durante la guerra nel Vietnam e durante il quale la 23° Divisione di Fanteria statunitense uccise ben 504 civili inermi e disarmati, tra cui bambini ed anziani (tra l’altro il cognome di chi fermò il massacro faceva proprio Thompson …), contesta lo sfruttamento umano causato dal commercio dei diamanti e racconta la storia del noto serial killer Ted Bundy.
Temi non originali, anche scontati se vogliamo dirla tutta, ma comunque sempre attuali e meritevoli di più di una riflessione.
Per quanto riguarda la musica è essenzialmente un Thrash Metal suonato secondo le coordinate stilistiche della vecchia scuola: Megadeth, Annihilator, Testament … con l’eccezione della strumentale ‘Lead The Charge’ che vira un po’ di più verso l’Heavy tradizionale.
Nell’insieme le quattro tracce non sono male, ma neanche eccezionali. Per quanto i riff siano ficcanti e le andature aggressive, per quanto la chitarra lavori bene, il tutto suona abbastanza mediocre, ulteriormente penalizzato da una voce che, come si è detto nella recensione del precedente ‘Revelations’, non è proprio il massimo.
Si percepisce la passione, il voler fare bene quello in cui si crede e la voglia di dire qualcosa d’importante ma anche un eccessivo attaccamento ai propri mentori, con il risultato di un appiattimento dello stile. Alla fine questo ‘Lizard Brain Directives’ non è banale ma, più che altro, anonimo, un EP che passa e va in un attimo con il forte rischio di disperdersi nel mare dei molti.
Peccato, anche a questo giro, pur riconoscendone le potenzialità e le doti, non possiamo assegnare a questo artista la sufficienza. Aspettiamo ancora!