Recensione: Look for Yourself

Di Eugenio Giordano - 11 Marzo 2004 - 0:00
Look for Yourself
Band: Desdemona
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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79

Il ritorno sulle scene dei Desdemona è senza ombra di dubbio uno degli eventi discografici di questo 2004, la band piemontese ha composto un disco spettacolare, elegante e raffinato e senza ombra di dubbio, con questo “Look for yourself”, si pone prepotentemente tra le migliori realtà della scena metal tricolore, insidiando nomi ben più blasonati e notori.


Avevamo lasciato i Desdemona dopo la pubblicazione del debutto “Lady of the Lore” un onestissimo disco di power metal dalle tinte epiche che all’epoca si rivelò tra le migliori produzioni della Northwind Records e che valse al gruppo notevoli consensi tra il pubblico e gli addetti ai lavori. Personalmente mi sarei aspettato, in tutta franchezza, una prosecuzione del discorso artistico intrapreso su “Lady of the Lore” mentre la band piemontese ha deciso di puntare molto più in alto. Il nuovo “Look for yourself” è un lavoro che ha relativamente poco da spartire con i canoni classici del power e che invece incarna in maniera decisa l’anima progressiva e ambiziosa dei Desdemona, una caratteristica che era completamente impercettibile nel disco precedente. Tengo a precisare quanto questo “Look for yourself” sia un disco complesso ed elaborato che necessita diversi ascolti per poter essere apprezzato in maniera piena, non aspettatevi un lavoro semplice basato su soluzioni melodiche di facile presa, anzi preparatevi a farvi spiazzare dal suond avvolgente dei Desdemona. La produzione del disco è stata affidata a Luigi Stefanini che ai suoi New Sin Studios è riuscito a trovare un equilibrio sonoro convincente ed efficace in modo da far risaltare al massimo ogni aspetto musicale del disco. Sotto il profilo lirico i Desdemona puntano su un intrigante concept lontano da tentazioni fantasy, vi rimando al riassunto in basso gentilmente offerto dai vertici della Northwind Records di Tortona. Le armi vincenti del nuovo disco sono indubbiamente numerevoli, in primo luogo l’impiego di chitarre ritmiche potenti e oscure che ricordano il metal progressivo americano senza mai apparire ridondanti o ripetitive. La sezione ritmica del gruppo ha sviluppato un dinamismo sconcertante che sul primo disco non era nemmeno intuibile, i cambi di tempo e le strutture ritmiche del nuovo disco sono cambievoli e intelligenti colpendo l’ascoltatore fin dai primi passaggi. Infine la voce di Andrea Marchisio, già apprezzabile in “Lady of the Lore” e nell’ultima fatica degli Highlord, rappresenta certamente il tratto distintivo del sound della band, oltre alle sue qualità canore Marchisio è pure l’autore del concept.

Il disco incomincia sulle note di “I’m the mirror” che introduce la title track e subito i Desdemona sembrano voler chiarire la loro identità artistica evitando lo stereotipo di un pezzo eccessivamente veloce posto in apertura. Il brano si rivela molto personale e ambizioso, continui spunti progressivi e ritmiche oscure vengono alternati alle melodie vocali vibranti e luminose, un connubio riuscito che rivela il talento della band. Ancora più progressiva “Stavkirken” è una canzone veramente matura e convincente, qui i Desdemona si rivelano profondi compositori e raffinati musicisti, certo il pezzo richiede diversi ascolti per poter essere compreso, ma il risultato è veramente notevole. Atmosfere cambievoli care ai Queensryche, ai Fates Warning, si percepiscono nettamente nell’architettura sonora di “Nuntius diaboli” ennesima prova di tecnica e ispirazione da parte dei nostri. In questo caso Marchisio è letteralmente stellare, mi darete del pazzo ma ritengo che questo ragazzo poteva essere preso seriamente in considerazione come erede di Timo Kotipelto tra le fila dei decadenti Stratovarius. Il disco rasenta il capolavoro con “Golden cage” una vera perla compositiva, qui i Desdemona costruiscono un brano prog metal dalle tinte vagamente power nelle melodie dei ritornelli, il tutto è coadiuvato da passaggi chitarristici potenti e intelligenti, insomma un lavoro maiuscolo. Meno oscura ma certamente molto ambiziosa “Summoning my name” è tra i brani più impegantivi del disco ma non è meno efficace delle precedenti, solo richiede alcuni passaggi per poter essere assimilata. “The invocation” scivola rapidamente verso le note di “The rage inside my heart” una nuova prova di carattere da parte della band piemontese, qui l’anima power dei Desdemona si rende più palpabile ma siamo lontani dalle soluzioni melodiche degli esordi del gruppo. Più rallentata e avvolgente “Unforgiving soul” non è certo un semplice slow tempo, la band si cimenta in una composizione lunga e personale dove la voce del cantante emerge in tutta la sua potenza. La conclusiva “Love and pride” riporta la band al power prog imperante nel cd e nuovamente i Desdemona sono autori di un metal maturo e convincente, davvero un finale incisivo.

Ragazzi miei fareste meglio a prednere nota del titolo di questo cd perchè si tratta di un lavoro magistrale che riserverà senza dubbio ampi responsi alla band, i Desdemona sono cresciuti in maniera vertiginosa con questo nuovo lavoro e se continueranno su questo livello presto andranno a occupare un posto prestigioso nel metal italiano. Ottimi.  

DESDEMONA – Look For Yourself , A Tale of Love and Pride, (gentilmente a cura della Northwind Records):
Londra, 1879. Durante il regno della Regina Vittoria ed il ministero del conservatore Benjamin Disraeli, l’Inghilterra è diventata la nazione più potente del mondo; estende la sua supremazia con colonie dislocate sui cinque continenti, mentre in patria dà il via alla Rivoluzione Industriale e porta avanti molte riforme democratiche. Michael Nidhugsen, un ufficiale reale di trent’anni, sta tornando a casa una sera buia, quando si accorge che un uomo lo sta seguendo. Arriva a casa, si chiude nella sua stanza e si precipita alla finestra: la strada è vuota. Va a dormire, ma i suoi sogni sono infestati da terribili incubi che al mattino non riesce a ricordare. Tutto ciò che rimane è un vago ricordo di ali di pipistrello e fuoco. La notte dopo, l’uomo lo insegue nuovamente, ma lo abbandona appena raggiunge casa. Tutto ciò si ripete per nove notti, dopo di che Michael decide che deve affrontare questa misteriosa figura. L’uomo gli dice di cercare se stesso, perché ci sono delle ombre sul suo passato. Dopo che l’uomo gli ha parlato, Michael ritorna col pensiero al suo passato. Tutto ciò che ricorda è di essere nato circa trent’anni prima da genitori norvegesi, morti quando lui era molto piccolo, immediatamente dopo essersi trasferiti a Londra. Proprio perché era così piccolo al momento della loro morte, non ne ha purtroppo nessun ricordo. Trascorse i primi anni della sua vita in un orfanotrofio, dove poté vivere grazie all’interessamento di un benefattore sconosciuto. Al compimento dei sedici anni, lo stesso benefattore, che Michael non conobbe mai, gli mise a disposizione una quantità di denaro sufficiente a lasciare l’orfanotrofio e studiare al college. Terminati gli studi, trovò lavoro come funzionario reale. Le parole dell’uomo misterioso provocano uno strano impulso in Michael, che si sente ora attirato dalla sua terra d’origine, dove decide di tornare. Dopo un paio di giorni parte per Bergen, la città da cui sa di provenire.  Vaga per Bergen senza trovare tracce del suo passato, finché entra nella chiesa di Fantoft ed ha un’improvvisa visione. Quando ritorna alla realtà, Michael capisce di aver appena avuto una visione del Paradiso per come ha sempre immaginato che fosse, solo più vivida e reale, come se avesse davvero vissuto quella realtà. Dopo la visione, torna a Londra, dove riprende la sua vita normale. Dopo alcuni giorni, però, la misteriosa figura in nero riappare; si congratula con lui per le sue scoperte, ma gli dice che ciò che ha appena scoperto non gli sarà sufficiente. Ci sono alcuni luoghi della Terra che possono fungere da varchi per altre dimensioni: Bergen è uno di quei posti, la città di Torino, in Italia, un altro. Michael parte per Torino, ed assiste per caso all’evocazione di uno spirito infernale da parte di una setta satanica, che lo scopre. Per evitare che la setta lo insegua, Michael corre fuori e riesce a scappare al gruppo di persone. Dopo essersi ripreso dalla paura, riparte immediatamente per l’Inghilterra, ma qualcosa in lui è cambiato. Le visioni avute ritornano nei suoi sogni, originandone altre, più lunghe e complesse. La sensazione di veridicità ad esse collegata aumenta, e Michael comincia a sospettare che non si tratti di mere visioni, ma di ricordi la cui autenticità si rivela con grande impeto e ricchezza di dettagli. Michael riesce alla fine a dare un significato a tutto ciò che gli è apparso, realizzando improvvisamente ciò che la misteriosa figura voleva fargli capire: quei sogni non erano sogni e neppure allucinazioni, ma realtà! Dopo aver avuto l’opportunità di entrare per un poco in quelle dimensioni eteree, Michael comprende che si tratta di ricordi della sua vita per come essa era. Ha ricordato la sua vita da angelo, e le ragioni per cui decise di voltare la schiena a Dio. Neppure la vita da demone lo ha soddisfatto, e la sua convinzione di essere stato usato sia da Dio sia da Satana per i propri scopi personali diventa sempre più forte. Il cuore gonfio di rabbia, e nessuna soluzione al suo dilemma: come poteva riuscire ad essere libero, come poteva fare a meno di essere usato dalle opposte forze a capo del mondo? L’impossibilità di trovare la libertà sia nella vita in Paradiso sia in quella all’Inferno conduce Michael ad una decisione finale: abbandonerà la sua immortalità per incarnarsi come uomo. Dopo essere riuscito a mettere insieme anche gli ultimi ricordi, riappare l’uomo in nero, che si rivela essere Adonè, angelo di Dio e suo amico dal principio dei tempi. Dopo che Michael si è incarnato, Satana, oltraggiato per ciò che considerò alto tradimento, si vendicò su di lui, oscurando i suoi ricordi ed impedendogli di recuperare le memorie del suo passato. Adonè, rattristato per il destino occorso al suo vecchio amico, ottenne da Dio di divenire il suo angelo custode, aiutandolo così in molti momenti della sua vita, da quando era un bambino fino alla sua vita da adulto. Anche se Satana cercò di fermarlo in molti modi, Adonè dopo anni di lotte è ora riuscito ad apparire a Michael, anche se per brevi momenti, per non essere scoperto dalle forze infernali, per dargli suggerimenti che lo portassero alla riscoperta del vero se stesso. Con il ricordo del suo passato, torna il ricordo delle sue scelte: è ancora convinto che la sua decisione finale sia stata la migliore. Per il dispiacere di Adonè, non si riunirà agli angeli, né tornerà da Satana per giurare fedeltà alla sua causa ribelle. L’essere umano può essere il risultato di un equilibrio perfetto tra le due forze opposte, così vivere una vita da umano sarà per Michael l’unico modo per risolvere il suo dilemma. Non sarà mai più diviso tra il servire il Paradiso o l’Inferno, la sua vita sarà la perfetta sintesi dei due. Anche se quella vita avrà un termine, Michael è disposto a pagare il prezzo…

Tracklist:
1 I’m the mirror
2 Look for yourself
3 Stavkirken
4 Nuntius diaboli
5 Golden cage
6 Summong my name
7 The invocation
8 The rage inside my heart
9 Unforgiving soul
10 Love and Pride

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