Recensione: Look What The Cat Dragged In
1983, Pennsylvania: due ragazzacci innamorati del rock decidono di formare una band: Brett Michaels e Ricky Rockett (rispettivamente voce e batteria), sono alla ricerca di degni compari per completare la line-up dei Paris (questo il moniker con cui i nostri si affacciano per la prima volta sulle scene).
Dopo aver reclutato il bassista Bobby Dall, ed il chitarrista Matt Smith, la band iniziò ad esibirsi nei circoli locali, e a scrivere le prime canzoni proprie, realizzando titoli esilaranti come ‘Rock like a rocker’, emblematica per descrivere la serietà e la goliardia del gruppo.
Resisi conto ben presto quanto il loro look stravagante e variopinto non fosse adatto per la morigerata Pennsylvania, fu tuttavia immediata la svolta, con conseguente partenza alla volta di Los Angeles, patria del Rock e della trasgressione.
Perso per strada il guitar player Matt Smith, a causa di sopraggiunti “doveri” familiari e salito a bordo il giovane chitarrista newyorkese C.C. De Ville, non senza aver valutato nel frattempo un certo Saul Hudson, in arte Slash, (fortunatamente venne scartato: immaginate Slash travestito da donna! ) i Poison, si trovarono finalmente pronti a calcare le assi dei principali club cittadini.
Dopo un breve giro di concerti, il Sunset Boulevard iniziò a parlare di questa nuova realtà musicale: incuriosita, la manager Vicky Hamilton, avvicinò la band, preoccupandosi di far ottenere al gruppo un ingaggio settimanale al prestigioso Troubadour e poco dopo, nel 1986, il tanto agognato deal discografico con la label indipendente Enigma.
Brett e soci coronarono così il proprio sogno: incidere il loro primo Lp.
Nonostante un budget ridicolo, compensato tuttavia dalla presenza di un produttore esperto come Rick Browde, ‘Look What The Cat Dragged In’ vide la luce in sole due settimane, riuscendo a vendere ben 2 milioni di copie negli USA, guadagnando al combo un tour promozionale in compagnia di Ratt e Cinderella con buon successo di pubblico e posizionando i video clip della band (assolutamente da avere) nella rotazione di Mtv.
Per chi scrive, il primo album dei Poison è il vero classico dell’hair metal, dove tutti gli stereotipi e le caratteristiche del genere vengono sublimati al proprio massimo: cantato melodico e ammiccante, cori che vi si stamperanno per sempre in testa, ritmiche lineari ma coinvolgenti.
Su tutto il disco aleggia poi minacciosa la chitarra di De Ville, che dona pesantezza all’intero album altrimenti destinato al puro e semplice pop.
Il riff iniziale di ‘Look what the cat dragged in’ ad esempio, è il classico pezzo destinato a far smuovere anche i più pigri, che si ritroveranno a ballare come pazzi in preda alle note trascinanti di questo ottimo brano.
Impossibile inoltre non menzionare ‘Cry Tough’, ‘Want Some need some’ dal ritornello esplosivo, ‘No.1 bad boy’ manifesto di vita della band, oltre al divertente rock n’roll di ‘Let me go to the show’, simpatica storia che racconta di un “kid” pazzo per il rock che, disubbidendo ai genitori, ruba le chiavi della chevrolet di papà per precipitarsi al concerto dei propri beniamini.
In generale l’intero platter si rivela composto da songs estremamente valide, il cantante Brett Michaels non ha oggettivamente una gran voce, ma riesce a coinvolgere l’ascoltatore con linee vocali notevoli che sottolineano i passaggi più importanti delle dieci canzoni presenti in scaletta; la premiata ditta Rockett-Dall assicura ritmiche semplici, catchy e piacevoli mentre il buon C.C. De Ville (chitarrista all’epoca ingiustamente maltrattato da critica specializzata e colleghi, al punto da ricevere il premio quale peggior guitar player dell’anno) si sbizzarrisce in parti solistiche per nulla malvagie.
Unica pecca la produzione, probabilmente un pò piatta e monocorde al punto da non risultare talvolta in grado di conferire la giusta dinamicità e l’adeguato groove alle varie composizioni.
‘Look What The Cat Dragged In’ è in definitiva un album simbolo di un’era e di un genere musicale, l’hair metal, che negli ’80 ha goduto di grande popolarità negli USA, e non solo, meritevole di essere riscoperto anche oggi a distanza di oltre due decenni dalla pubblicazione.
Poison: come eravamo venti anni fa.
Angelo Caddia
Tracklist:
01. Cry Tough
02. I Want Action
03. I Won’t Forget You
04. Play Dirty
05. Look What The Cat Dragged In
06. Talk Dirty To Me
07. Want Some, Need Some
08. Blame It On You
09. No.1 Bad Boy
10. Let Me Go To The Show
Line Up:
Brett Michaels – Voce
CC De Ville – Chitarra
Bobby Dall – Basso
Ricky Rockett – Batteria