Recensione: Lord 13
Nati nel 1999 e provenienti dalla Grecia, i Lord 13, esordiscono nel 2000 con il demo Embrace, il quale riceve molti consensi dalla critica nazionale grazie anche alla circolazione sulla tv greca del video clip di Ball Of Pain. Con il passare degli anni, la band s’impone magistralmente su tutto il territorio musicale nazionale grazie anche alla pubblicazione del secondo demo autoprodotto Hell Ride, con il quale si guadagnano l’onore di supporting-act per gruppi del calibro di Hawkwind, Nebula, Orange Goblin, Cathedral, Los Natas, Eight Hands For Kali, Great Coven, più molti altri show in giro per il resto dell’Europa. Verso la fine dell’anno 2006, la band di Atene firma un contratto con la prestigiosa Burning Star Records e rilascia il primo full-length intitolato semplicemente Lord 13.
Le influenze musicali della band greca vanno a ripescare nel sound tipico che ha da sempre caratterizzato le produzioni di gruppi del calibro di Kyuss, Internal Void, Orange Goblin e simili; uno stoner rock grezzo e potente che va a basarsi specificamente su riff ossessivi composti da due, massimo tre accordi ed una buona dose di spensieratezza e divertimento in fase di esecuzione. La produzione, essenziale e non di certo curatissima nei minimi dettagli, rende il lavoro ancora più sporco e tendente alle classiche produzioni old-school, proprio come vuole la tradizione del genere in questione. La tracklist del disco si muove essenzialmente su brani che vanno a mantenersi su una serie di riff di chitarra semplicissimi che vanno ad unirsi a ritornelli il più delle volte molto melodici, semplici ed immediati. In pratica, i Lord 13 ci propongono un puro concentrato di stoner rock birraiolo e da strada che non tende ad avanzare alcuna pretesa verso l’orecchio di chi ascolta, ma che ha come intenzione primaria quella di divertire senza dare sfoggio di tecnicismi che risulterebbero essere nettamente fuori luogo. Come risultato finale, ci troviamo di fronte ad una lista di pezzi immediati, semplici ed efficaci, come si può subito notare nei mid-tempo ossessivi dell’opener All Right, o con la più veloce e diretta Hellride, quest’ultima molto apprezzabile per via del suo refrain melodico ed immediato. Altri episodi degni di nota sono la coinvolgente Full Speed Ahead, e la velocità sfrenata di Promised Land. Il resto disco continua a muoversi su livelli piuttosto buoni, fra brani più veloci e diretti, dotati di riff sempre al limite fra l’hard rock e l’heavy di vecchio stampo; pezzi non di certo originali se messi a confronto con quello che è stato già proposto da tante altre band in passato, ma che risultato ugualmente ben composti, efficaci e gradevoli in fase di ascolto. Il finale viene dedicato alla ballad Badwater Booze, traccia caratterizzata dall’accompagnamento ad opera delle chitarre acustiche e dall’uso dell’armonica sul refrain.
Nulla di nuovo sotto il sole quindi. I Lord 13 ci presentano un prodotto ben suonato, diretto e coinvolgente. I pezzi proposti, sicuramente, risultano essere privi di una certa originalità se messi a confronto con i lavori rilasciati dai “big” del genere, ma in ogni caso, la proposta musicale del quartetto di Atene è sicuramente interessante e di valore. Esordio niente male, ma staremo a vedere se riusciranno ad inventarsi qualcosa per il prossimo futuro.
Angelo ‘KK’ D’Acunto
Tracklist:
01 All Right
02 Hellride
03 Nitro
04 Fillin’ The Feeling
05 Full Speed Ahead
06 Mescalito
07 Bleed The Sun
08 Bitter Story
09 Bob Said
10 Highway Song
11 Promised Land
12 Badwater Booze